Antonio Argentieri: un generale in municipio

Fu sindaco nei primi anni Cinquanta e dovette "combattere" per il nome della stazione

Rossano D'Antonio
24/08/2021
Cultura
Condividi su:

MONTENERO DI BISACCIA. Fu a capo dell'amministrazione comunale per poco più di cinquecento giorni e lasciò di propria volontà la poltrona più ambita. Oltre che su vari fronti reali, dovette combattere per far restare scritto "Montenero" sul segnale della stazione ferroviaria.
Antonio Argentieri è stato uno dei primi sindaci dopo la proclamazione della repubblica ed è pressoché sconosciuto non solo alle nuove generazioni, ma anche a chi ha superato da un pezzo la cinquantina. L'occasione per ripercorrere un pezzo di storia locale arriva come spesso succede dalle foto pubblicate da Antonio Assogna sulla propria pagina Facebook e su Scattidivita.it.
Antonio Argentieri era un militare di carriera, classe 1894 e come molti della sua generazione, almeno se di grado elevato, gli toccò combattere ambedue le guerre mondiali. La prima da giovane ufficiale davanti al fuoco nemico, la seconda con gradi più importanti ma in amministrazione per le ferite riportate.
Antonio Argentieri in divisa (Scattidivita.it)
Fu eletto sindaco nel giugno 1952, con sedici voti a favore su diciannove (tre schede in bianco, un consigliere era assente). Argentieri aveva cinquantotto anni ed era arrivato al grado di tenente colonnello. Pare che politicamente tendesse a destra, ma era a capo di una lista civica.
Durante il suo breve mandato fu ceduta l'area dove sarebbe stato costruito l'edificio postale e si fecero voti alla Cassa per il Mezzogiorno affinché si dotasse Montenero dell'acquedotto. Allo scopo fu affidato a un professionista l'incarico della progettazione.
Infine, come accennato all'inizio, la discussione sulla denominazione della stazione ferroviaria. Era nell'aria che si volesse cancellare dalla segnaletica Montenero, per lasciare solo Petacciato. Il voto contrario del Consiglio fu unanime e, come per una contro provocazione, si disse che andava tolta la scritta "Petacciato". A motivare tanta decisione il fatto che la stazione, a suo tempo, era stata costruita su territorio che apparteneva a Montenero quando Petacciato "era un trascurabile casale del comune di Gulionesi". Difatti il confinante paese era divenuto autonomo soltanto a fine 1923 e una piazzetta posta all'ingresso nord è chiamata appunto "dell'autonomia". I decenni successivi si sarebbero incaricati di far crescere quel trascurabile casale e accorciare sensibilmente le distanze rispetto al più blasonato paese, un tempo proprietario del terreno della stazione. Ma questa è un'altra storia.
Antonio Argentieri smise di frequentare il Consiglio comunale dall'ottobre 1953 e a inizio dicembre arrivò la sua lettera di dimissioni per motivi di salute. Com'era previsto all'epoca e fino a non molti anni fa, non si tornò a votare ma si elesse un altro sindaco con i voti dei consiglieri. Gli successe l'assessore Mario Contatore.
Argentieri fu promosso al grado di generale nel 1970, ormai settantaseienne e da tempo ritirato dal servizio effettivo.

Leggi altre notizie su Montenero Notizie
Condividi su: