Montenero e San Salvo uniti dal pedale

Contucci e Magnacca hanno firmato l'intesa per realizzare le piste ciclabili dei due Comuni in riva al mare

Rossano D'Antonio
27/09/2021
Politica
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MONTENERO DI BISACCIA. Un accordo per unire le proprie piste ciclabili e diventare così parte del più ampio progetto che mira a un'unica ciclovia da Chioggia (Ve) al Gargano. E' stato firmato alcuni giorni fa il protocollo d'intesa tra i sindaci di Montenero Simona Contucci e di San Salvo Tiziana Magnacca. L'obiettivo indicato nel documento è "trovare un intendimento per (…) collegare il percorso ciclabile che interessa i propri territori" si legge, in particolare unire le proprie zone costiere e, qui la parte probabilmente più complessa, superando la gola marina del porto turistico di San Salvo con un ponte simile a quello di Città Sant'Angelo, in Abruzzo.
Il progetto rientra nel più ampio disegno che, come accennato, mira a collegare tutta la costiera adriatica da nord a sud con una continua strada riservata alle biciclette, e che vede la Regione Marche capofila in collaborazione con il Ministero alle Infrastrutture e Trasporti e tutte le altre Regioni coinvolte: Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise, Puglia.
"Promuovere e potenziare il cicloturismo" questa la finalità più importante dell'intesa siglata da Montenero e San Salvo, da qui l'idea di "percorso più attraente e naturalistico rispetto alla bretella che costeggia la strada Statale ed offrendo così una vera e propria veduta sul mare".
Unire pertanto il cicloturismo in senso più nordico (ma oggi non solo), vale a dire vacanza vera e propria per migliaia di chilometri, e il semplice svagarsi pedalando, magari in famiglia. "Il cicloturismo – si legge nel protocollo di intesa – si caratterizza per la dimensione lenta del viaggio, che permette di catturare sfumature e particolarità del paesaggio e di entrare in un contatto più diretto e profondo sia con il paesaggio sia con la sua cultura e le tradizioni, avvicinando e incontrando luoghi e persone che con altri mezzi e con una velocità di consumo più elevata non sarebbe possibile visitare e andrebbero persi. Proprio per questa particolarità – continua il documento -, tale forma di turismo offre l’opportunità di 'rallentare' e prendere un po’ di tempo per staccare dalla frenesia che grava sullo stile di vita della società moderna".
La pista ciclabile diventerà parte di quella già realizzata che ormai percorre quasi senza soluzione di continuità la costa abruzzese. Aperto da alcuni mesi, il tratto che segue la vecchia ferrovia da Vasto in su, comprese le caratteristiche e strette gallerie, sta riscuotendo un notevole successo. Unico fattore forse imprevisto è che le ciclovie sono trafficate in egual se non maggior misura anche da passeggiatori e corridori a piedi: oggi sarebbero da ripensare più larghe o raddoppiate.
A Montenero, infine, pista ciclabile rievoca inevitabilmente quella finita e mai utilizzata che collega la costa al paese. Realizzata nei primi anni Duemila nell'ambito di un progetto europeo dedicato, da qualcosa di pionieristico e avanti nel modo di pensare mobilità e turismo si è rivelata un clamoroso flop. Di fatto mai usata, oggi l'asfalto è rotto ovunque, è invasa da erbacce e divenuta invisibile in molti tratti. L'idea era buona, la riuscita un disastro. Forse doveva solo arrivare (almeno) venti anni dopo, non prima che la marina di Montenero avesse porto, attività, servizi, negozi, case e più residenti.
Andrà meglio per quella in riva al mare? E' ragionevole supporre di sì, lo dimostrano d'altronde il successo di tutte le piste ciclabili costiere già realizzate, a cominciare dalla confinante San Salvo. Chissà che un giorno non si riesca a rifare l'asfalto e, oggi che anche chi è meno allenato potrebbe percorrerne i tratti in leggera salita grazie all'aiuto del motorino elettrico montato sul movimento centrale, "resuscitare" e collegare finalmente a quella marittima anche la pista ciclabile di Querce Grosse.

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