MONTENERO DI BISACCIA. Solo in due casi chi è in minoranza ha più attenzioni di chi è al potere: il primo si verificava con un certo Silvio Berlusconi dei tempi che furono, il secondo caso è rappresentato dall'attuale gruppo di opposizione al Consiglio comunale di Montenero. E già, perché per quanto la sindaca Simona Contucci si affanni a dire quanto stia facendo, a stilare il bilancio di questo primo anno ecc. i riflettori locali negli ultimi giorni sono puntati suoi suoi avversari. Dopo settimane di indiscrezioni la spaccatura della minoranza è arrivata alla luce del sole. Bacinella per bucato, tavola lavapanni di abete e acqua quanto basta, tutto portato in piazza per lavare davanti a tutti i panni sporchi.
Sabato scorso la riunione convocata da otto dei candidati della lista Montenero che rinasce, alla quale non si sono presentati in cinque. Fra questi due degli eletti in opposizione: Gianluca Monturano e il capogruppo Fabio De Risio, già candidato sindaco nel 2020. Ed è stato quest'ultimo a rompere gli indugi e uscire allo scoperto pubblicamente, laddove fino a quel momento c'erano state solo indiscrezioni giornalistiche (l'argomento è stato trattato da Monteneronotizie fin dai prodromi, vedere i link in fondo). E' seguito il suo comunicato di domenica, con toni duri verso chi dopo esserlo andato a chiamare a casa oggi non lo vorrebbe più. Poi, e siamo a ieri, la restituzione di pan per focaccia degli otto candidati, compresi i due eletti in minoranza Giulia D'Antonio e Nicola Palombo, con la propria replica.
Conclusione: la minoranza è spaccata con da un lato De Risio e Monturano, dall'altra gli otto. Restano alcuni candidati non eletti rimasti neutrali, che hanno dichiarato di voler uscire del tutto di scena.
L'accusa di non esercitare una valida azione di opposizione all'amministrazione comunale è reciproca. Lapalissiano che ognuna delle due fazioni sia più che convinta di avere ragione, ma quali sono le domande che nascono da sé dopo tanto inedito (anche tornando indietro di decenni) trambusto? Principalmente due.
La prima: come sarebbe andata se avessero vinto le elezioni? Per quanto possa apparire poco credibile, è probabile che in caso di vittoria la lista Montenero che rinasce non avrebbe sofferto la spaccatura, o almeno non in modo così grave. Occorre considerare che spesso le liste perdenti attraversano una crisi e dopo le elezioni c'è un regolamento di conti interno per trovare un colpevole. Succede persino a livello nazionale. Se De Risio fosse diventato sindaco, a parte le immancabili scaramucce per formare la giunta, non avrebbero potuto litigare, non troppo almeno, pena la crisi amministrativa più veloce di sempre. Altresì De Risio avrebbe avuto un potere che oggi non ha e che, a parti rovesciate, vede Simona Contucci esercitare con relativa facilità la sua leadership, dominando anche qualche bollente spirito che anima la sua compagine. Ma in ogni caso a cementare la squadra, anche per De Risio, sarebbe stata la vittoria.
La seconda domanda riguarda il futuro della minoranza a Montenero di Bisaccia e qui diventa arduo fare qualsiasi previsione. Credere che si giunga a un ricompattamento dei due gruppi e che l'azione di vigilanza sull'amministrazione fili liscia fino al 2025 richiede un atto di fede, di profonda fede. Non accadrà, verosimilmente, e d'altronde i due comunicati di questi giorni hanno cosparso di vetriolo la tortuosa e buia strada che dovrebbe portare a una riappacificazione. Continueranno per i quattro anni di legislatura restanti Nicola Palombo e Giulia D'Antonio da una parte, Gianluca Monturano e Fabio De Risio dall'altra? Al più presto costituiranno gruppi consiliari separati? Allo stato parrebbe la soluzione più probabile. Ma se così fosse, riuscirebbero a unirsi almeno nelle occasioni più importanti, a essere insieme un pungolo per la maggioranza quando serve? Si vedrà.
E ancora: una minoranza così spaccata quante possibilità ha di presentarsi pronta alle comunali del 2025? Infine: se l'attuale minoranza si dissolvesse nel corso di questi quattro anni, chi prenderà in carico il difficile compito di insidiare il presumibile tentativo di bis di Simona Contucci? O meglio, ci sarà qualcuno in grado almeno di competere con lei oppure è il caso di dare per scontato che rivincerà e che, a mo' di provocazione, si possa chiedere di risparmiare i soldi per le elezioni e considerare già eletta la sindaca anche per la prossima legislatura?
Se ci sarà qualcuno si vedrà, ma al momento resta difficile pensare a un deus ex machina conosciuto; più ragionevole, o forse solo utopico, pensare che sia al momento sconosciuto.
Link per approfondire:
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