MONTENERO DI BISACCIA. "Dopo le guerre e i momenti difficili della storia, i monteneresi hanno sempre portato il quadro originale come segno per chiedere le grazie alla Madonna, per intercedere". Così don Stefano Rossi a pochi giorni dalla solennità in onore di Maria SS di Bisaccia. Un evento che torna dopo l'interruzione dovuta alla pandemia e che si connota anche per la preoccupazione dovuta alla guerra in corso in Ucraina.
E come è avvenuto solo in casi eccezionali, quest'anno uscirà il quadro originale della Vergine e non una delle sue copie. "Vuole essere un ringraziamento al Signore per la prima Processione vera che possiamo vivere dopo tutto questo tempo - il commento del parroco don Stefano – e chiedere anche la pace alla Madonna in questo mese di maggio per l'Ucraina e tutto il mondo".
Come anticipato è successo poche altre volte che sia uscito dal santuario l'antico quadro originale, dipinto su una tavola di cerro, raffigurante la Vergine con il Bambino e che la leggenda vuole sia stato trovato da un pastore nella grotta situata nella zona calanchi, proprio dietro il santuario. Alla fine dei due conflitti mondiali, specie per volontà dei reduci, il quadro fu fatto uscire e portato in processione. Il 15 maggio 1946 "la popolazione tutta, reduci di guerra in testa, con grande commozione pregò e cantò per tutta la notte", così sul libro Santa Maria di Bisaccia (autori vari, 2010). Le altre occasioni furono l'Anno santo del 1950, la fine dei lavori al santuario nel 1953, l'anniversario della prima apparizione di Lourdes nel 1958, il sessantesimo anniversario dell'apparizione di Fatima nel 1977, la costruzione della cupola al santuario nel 1982, il centenario del santuario nel 1999.
Eventi eccezionali o fine di periodi difficili, queste in sostanza le occasioni in cui a Montenero si è ritenuto opportuno far uscire il prezioso e venerato quadro. In quella che pur non essendo la festa patronale (che è san Matteo a settembre) è la più sentita.
Per la prima celebrazione senza restrizioni post pandemia si aggiunge l'uscita anch'essa eccezionale se non inedita delle statue di sei santi, operazione per la quale saranno circa settanta i portatori che si alterneranno nel tragitto dal santuario della Madonna alla chiesa madre in centro. Queste le statue dei santi: Nicola, Antonio abate, Antonio da Padova, Zenone, Matteo, Paolo. Il 16 maggio parteciperanno inoltre tutti i bambini che hanno fatto quest'anno la prima Comunione, anticipata di qualche settimana come già avvenne nel 1946, per permettere loro di essere parte dell'evento.
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Nelle foto la messa del 16 maggio 1946 sul sagrato della vecchia chiesa di san Matteo, con il quadro originale e l'installazione della cupola sul santuario (1982)