MONTENERO DI BISACCIA. C'è una storia dietro ogni rotatoria, costruita o solo modificata come adesso, ma anche polemiche come stavolta? Un po' sì e un po' no. Se stavolta ha un carattere di eccezionalità la marea di critiche negative, sui social e dal vivo, dopo la posa dell'opera metallica in piazza, si può dire che ogni volta che c'è stata di mezzo una rotatoria a Montenero qualche polemica non è mai mancata. Sebbene, si specifica ancora, non come adesso.
Come sempre è la storia recente che viene in aiuto se non per capire del tutto, almeno per farsi un'idea. Ed ecco di seguito alcune foto ormai d'epoca, con la spiegazione di come per sommi capi sono andate le cose di volta in volta.
Rotatoria del Bivio. Pensata a fine estate 2002, i lavori iniziarono nel gennaio successivo, completata quindi in primavera. Servì a regolare il traffico in un punto strategico, vale a dire l'incrocio di strade comunali e provinciali, in territorio urbano. Due le principali polemiche sentite all'epoca. La prima riguardava un lato della rotatoria, precisamente quello destro in direzione centro cittadino. Troppo dritto, ed è ancora così, per far rallentare le macchine. La risposta di Comune, Provincia ecc. è sempre stata la stessa: non c'era terreno, accanto c'erano costruzioni, aree private, quello si è riusciti a fare.
Seconda polemica l'ulivo scelto come elemento decorativo al centro. Idea innovativa all'epoca, apripista per altre poi osservate nei dintorni in seguito, eppure ci fu chi lo bollò come simbolo politico affine all'allora maggioranza comunale (L'Ulivo di Prodi, in realtà, era già sul viale del tramonto), chi lamentò che ricordava troppo l'agricoltura. Non c'erano i social, le polemiche si ascoltavano nei bar.
Foto della zona a fine anni Settanta e nel 2003
Rotatoria di via Valentina. Inaugurata nell'agosto 2005, si caratterizza per la presenza di un'opera di bronzo al centro, realizzata (e donata) da Giuseppe Calgione. Sfera cromosomica umana, questo il titolo, poiché le lamine di bronzo formano 23 x e altrettante y senza intrecciarsi. In questo caso non si polemizzò per ubicazione, forma ecc. ma non piacque a tutti la scultura di Calgione. Niente di particolarmente rumoroso, i social erano arrivati sotto forma di blog, ma nemmeno nei bar si sentì troppo schiamazzo. La sfera cromosomica umana è ancora lì, non più brillante come diciotto anni fa va da sé, ha preso il caratteristico color bronzo che si vede in tutte le opere di tale materiale. Un aspetto che rimane così per secoli.
Nelle foto Giuseppe Calgione controlla personalmente il montaggio della Sfera cromosomica, inaugurazione con gli amministratori comunali, con la fascia il sindaco Giuseppe D'Ascenzo, agosto 2005
Rotatoria della Madonna di Bisaccia. Anche questa di competenza provinciale, fu inaugurata nel maggio 2008. Regola il traffico fra la Provinciale 13 e la via che dal santuario porta in piazza. In questo caso nessuna opera d'arte al centro, inaugurazione in pompa magna con tutto il gotha provinciale e comunale incravattato, anche perché subito dopo sarebbe stata inaugurata ancora un'altra rotatoria.
Nelle foto la bozza di rotatoria alla Madonna e l'inaugurazione, col microfono l'allora presidente della Provincia di Campobasso Nicola D'Ascanio, maggio 2008
Rotatoria in piazza della Libertà. Come accennato fu inaugurata lo stesso giorno di quella appena descritta. Al centro anche in questo caso niente opere, ma una monumentale fontana, che ha funzionato fino al 2020. Poi spenta, tutto abbandonato fino ad alcune settimane fa, quando sono iniziati i lavori per cambiarne l'aspetto e posarci l'opera metallica triangolare con lo stemma comunale su ogni lato. Ciò che ha scatenato le famose polemiche di questi giorni.
Questa per sommi capi la storia delle rotatorie, almeno del centro abitato, di Montenero di Bisaccia. Questa la storia anche delle polemiche, che la cronaca, oggi come ieri, rileva e lascia negli annali per i posteri.
Nelle foto la rotatoria in piazza della Libertà: la prima removibile, la costruzione e la prova della fontana, maggio 2008 ; com'è in questi giorni con l'opera metallica appena posata
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