MONTENERO DI BISACCIA. Sarà che adesso tutti vogliono rinunciare alle luci votive al cimitero, ma le quote delle annate passate vanno pagate. Tutti, va da sé, per modo di dire, perché se oltre centodieci utenze hanno fatto richiesta di disdetta solo nel 2023 vorrà pur dire qualcosa.
Tornando alla riscossione forzata delle quote non pagate, a sancirlo è la determina pubblicata qualche giorno fa sull'albo pretorio del Comune. Si scopre che diversi utenti non hanno pagato la luce al cimitero per l'annata 2018 e l'importo complessivo, comprese spese e interessi, è di quasi 6200 euro.
Ne deriva che circa un utente su sette non ha ancora pagato, cinque anni dopo aver fruito del servizio. A dire il vero, però, le bollette sono arrivate ben oltre il 2018. Il ruolo-lista di carico è stato infatti approvato a fine 2020, precisamente il 31 dicembre, il giorno di San Silvestro, anche se all'epoca con il Covid non si festeggiava granché. Di conseguenza le bollette sono arrivate nel 2021 e, ancora un anno e mezzo dopo, si procede con la riscossione coatta.
Parlando di lampade votive, tuttavia, è impossibile non pensare a quanto anticipato in apertura: il gran numero di disdette dal servizio, di cui ci siamo occupati su Monteneronotizie giorni fa.
Oltre centodieci richieste di distacco solo nel 2023, quanto basta per pensare che le linee da tempo malfunzionanti o non funzionanti del tutto ne possano essere la causa. In sintesi, perché pagare se la luce davanti alla lapide non si accende?
Nel frattempo l'annata 2018 delle lampade votive va pagata da chi ancora non lo ha fatto. E vista l'esiguità degli importi, è facile che spese e interessi rappresentino la metà o giù di lì dell'importo dovuto.
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