MONTENERO DI BISACCIA. Non saranno grandi come quelle che comparvero in sogno a Sting e gli suggerirono il titolo del suo primo album solista, ma le tartarughe marine popolano anche l'Adriatico. E per questo la giunta comunale ha inteso aderire al progetto "Life turtlenest", al fine di tutelare la nidificazione della specie caretta caretta anche sul litorale montenerese, dovesse essere scelto dai grossi rettili marini dalla caratteristica corazza chiamata carapace.
Il progetto è un'idea di Legambiente, che interessa le coste non solo italiane ma anche francesi e spagnole. Scopo, come accennato, non ostacolare la nidificazione delle tartarughe, che con l'aumento delle temperature degli ultimi anni pare stiano spostando il loro habitat anche nel mediterraneo occidentale. Da qui il proposito di prevedere una tutela anche sui litorali dove potenzialmente potrebbero essere deposte le uova e quindi anche la Marina di Montenero.
La richiesta è arrivata a fine marzo e la giunta ha approvato la firma del protocollo due giorni fa. Questo prevede diversi impegni da parte delle amministrazioni comunali, soprattutto a causa del fatto che le tartarughe nidificano in corrispondenza della stagione balneare.
Tra i vari adempimenti per l'amministrazione comunale figurano: divieto di sosta e transito sulle spiagge dei mezzi a motore, accensione di falò, di lasciare rifiuti, ma anche non spianare le dune sulla sabbia, organizzare giornate di volontariato per pulire gli arenili, limitare emissioni luminose e rumorose di notte ecc.
Il progetto potrebbe inoltre avere un impatto significativo su alcune abitudini consolidate. Per esempio la pulizia delle spiagge, che dovrebbe essere manuale e finora è sempre stata fatta con un trattore, dappertutto. Si vedrà. Ed è consigliato il posizionamento di porta ombrelloni fissi, poiché lo scavo per conficcare l'asta potrebbe accidentalmente rompere le uova depositate sotto la sabbia. Che ne sarà di chi si ostina a portare l'ombrellone da casa, specie se è della zona? Altresì fra gli impegni c'è di ridurre al minimo l'ingombro di sdraio e lettini.
Da parte sua Legambiente, oltre al contrassegno "Comune amico delle tartarughe marine", garantisce visibilità sui media, pubblicità agli stabilimenti che aderiranno a "Lidi amici delle tartarughe", nonché attività a carattere scientifico e informativo.
Nello specifico della Marina di Montenero, si presume che tali impegni riguardino la parte a nord del Trigno, vale a dire quella urbanizzata e con attività turistiche. Per la parte a sud del fiume, l'area individuata per il South Beach qualche anno fa, viceversa non dovrebbero esserci problemi per le eventuali tartarughe in vena di riproduzione: hanno tutta la spiaggia a disposizione. Per quanto questa si consumi ogni anno di più e in certi punti è sinistramente vicina alla Statale 16. Nelle settimane scorse sono stati posati degli scogli per limitare il fenomeno dell'erosione. Se la spiaggia aumenterà chissà che non saranno grate anche le caretta caretta.