Nido a prova di sisma, ma quando sarà finito? L'analisi del progetto

A giorni l'inizio dei lavori per trasformare l'ex terminal bus in asilo nido. Nella relazione la chiara indicazione che i soldi non bastano per finirlo

Rossano D'Antonio
25/11/2024
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Un edificio "che presenta cattive condizioni di manutenzione", con "materiali in molti casi deteriorati", ma forse su tutto la frase verso la fine: "alcuni interventi sono stati oggetto di progettazione esecutiva, ma non sono stati contabilizzati". In termini più semplici è la conferma inequivocabile che i soldi stanziati non bastano per trasformare in asilo nido l'ex terminal di viale Europa. O meglio, potrebbero bastare se di importo pari al ribasso proposto dall'impresa aggiudicataria dell'appalto, ma questo si vedrà.
Quella che segue è un'analisi della relazione generale del progetto di "rifunzionalizzazione dell'ex terminal da destinare ad asilo nido". Opera pubblica finanziata dal Pnrr dopo che l'amministrazione comunale ha risposto a specifico bando. Ciò che è arrivato, nel maggio scorso, un paio di anni dopo aver rinunciato anche al tentativo di avere un finanziamento per un asilo nido tutto nuovo, con corrispondente importo più corposo, da parte della maggioranza.
Ma come sarà allora questo asilo nido ricavato nell'ormai rudere che negli anni Novanta è stato costruito per ospitare i viaggiatori in attesa del proprio autobus e mai usato per questo scopo? Eccone alcuni dettagli, poco prima che inizino i lavori, vale a dire entro la fine del 2024.
La relazione tecnica al punto 3 descrive lo stato dell'opera e il quadro non è lusinghiero. Infiltrazioni dal tetto, muffe, spazi mal tenuti e "i materiali in molti casi deteriorati". Viceversa è "in buono stato di conservazione" l'area retrostante, quella che oggi è usata come parcheggio per autobus e camion e che dovrebbe diventare spazio all'aperto per i bambini ospitati nella struttura. Nel documento vi sono diverse foto che dimostrano plasticamente quanto sia deteriorato all'interno il terminal.

A seguire la relazione riassume gli interventi che interesseranno la struttura: "Esternamente gli interventi previsti sono volti al ripristino e al miglioramento delle facciate esistenti con opere di idropulitura e tinteggiatura del paramento, con il ripristino della veletta in calcestruzzo a vista allo stato attuale degradato e con la sostituzione degli infissi esistenti con infissi in PVC dalle alte prestazioni energetiche". Il tetto che cola, in sintesi, sarà ripristinato (malta, guaina ecc.) non demolito e rifatto. Saranno invece sostituite le finestrelle che si trovano in alto e solo sul lato strada, così come le porte a vetrina.
Più complesso ciò che riguarderà gli interni. I circa duecento metri quadrati saranno suddivisi in maniera da ricavare
- tre servizi igienici, uno destinato al personale con antibagno e spogliatoio, uno all’utenza con annesso antibagno e uno per i bambini dotati con fasciatoi e sanitari adeguati all’utilizzo;
- una lavanderia antistante ai servizi igienici;
- due dormitori ospitanti dieci posti letto ognuno;
- tre aule destinate a due sezioni e a un’aula comune;
- una sala del personale utilizzata anche per gli incontri con i genitori;
una cucina con annessa dispensa.

Un apposito paragrafo è dedicato agli aspetti energetici e impiantistici. Nuovi impianti elettrico e idraulico, ma anche:
- realizzazione di cappotto termico interno;
- installazioni di collettori fotovoltaici sulla copertura del fabbricato;
- installazione di ventilconvettori a parete/soffitto per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti interni;
- installazione di pompa di calore ad alta efficienza;
- adeguamento dell’impianto elettrico;
- realizzazione di impianto di ventilazione meccanica controllata mediante l’installazione di recuperatori di calore;
- installazione di scalda acqua a pompa di calore per la produzione di ACS con opportuno serbatoio di accumulo.
Vi è poi il capitolo dedicato all'adeguamento sismico, poiché quando è stato costruito il terminal ai terremoti si pensava pressoché per niente. Pertanto sono previsti:
- incamiciatura in cemento armato di alcune pilastrate, mediante ricostruzione volumetrica monolitica (con aumento di sezione ed armatura integrativa); con getto collaborante di malta bicomponente o betoncino;
- confinamento di alcuni nodi trave-pilastro mediante placcaggi FRP (rinforzo con fibre a matrice polimerica organica che impregna una armatura in fibra continua).
In chiusura di relazione è infine svelato che i soldi non basteranno, ciò che è stato già ampiamente previsto da Nicola Palombo. In Consiglio comunale, all'esponente di minoranza, la sindaca Simona Contucci ha risposto che si potrà andare avanti per lotti. Tradotto: toccherà finire in seguito l'asilo nido fu terminal, trovare i soldi, rifare la gara ecc.
I progettisti (Guglielmi Planning srl di Campobasso) spiegano che una parte dei lavori è inserita nel progetto ma non contabilizzata, cioè non compresa nei 320mila euro disponibili. Tradotto: certi lavori possono essere realizzati successivamente oppure posti "a base di gara quale offerta migliorativa delle imprese invitate nella procedura di appalto". Tradotto più semplicemente ancora, l'impresa aggiudicataria dei lavori (Peluso Costruzioni srl di Vasto) ha proposto un ribasso di trentasettemila euro. Da vedere se saranno usati, e se basteranno, per rendere l'attuale distesa di vecchio asfalto un giardinetto adatto a far giocare bambini da zero a tre anni. 
Lo scenario che si prospetta è pertanto di un'opera che potrebbe non essere consegnata chiavi in mano e nemmeno cemento, aiuole e recinzioni in mano. Un'incompleta che toccherà alle prossime amministrazioni terminare? Si vedrà, così come resterà la domanda se sarebbe stato meglio, come consigliato a suo tempo dal consigliere di minoranza Fabio De Risio, tentare la carta dell'asilo nido tutto nuovo, costruito da zero con i finanziamenti messi a disposizione sempre dal Pnrr nel 2022 (nell'ordine di ben oltre il milione di euro). Un finanziamento cui ha fatto ricorso, per esempio, la vicina Petacciato.
Altresì, posto che gli interni saranno terminati e del tutto fruibili, rimarranno da acquistare mobili, arredi, tende ecc. perché il Pnrr esclude che il finanziamento in questione possa essere usato allo scopo. Ammesso, e non concesso, che sarebbero avanzati dei soldi dai 400mila euro ottenuti.




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