MONTENERO DI BISACCIA. Un minuto e mezzo scarso, comprendente appello e discussione: il primo Consiglio comunale del 2025 è anche il più veloce della storia. Forse non solo locale. "Preso atto del ritiro degli atti dal gruppo di minoranza Montenero che rinasce, dai consiglieri De Risio e Monturano, e non essendoci ulteriori punti all'ordine del giorno, dichiaro chiusi i lavori del Consiglio". Da parte della presidente Cabiria Calgione un atto dovuto.
Come descritto in un articolo stamattina (link in fondo), non è stato possibile discutere i dieci ordini del giorno perché i firmatari li hanno ritirati. Al centro della disputa non aver convocato il Consiglio entro i venti giorni previsti dal regolamento. Ieri Fabio De Risio e Gianluca Monturano hanno anche protocollato il giustificato motivo per la loro assenza di oggi. E senza di loro, è evidente, non si poteva discutere alcunché, poiché tutti i dieci ordini del giorno erano a loro firma.
Da parte della maggioranza nessun commento, è intervenuta solo la presidente del Consiglio comunale Calgione per formalizzare quello che di fatto è un annullamento della seduta. Dal punto di vista economico il tutto costerà soltanto cinquanta euro, più o meno i tre gettoni dovuti ai consiglieri comunali semplici presenti. Difatti, sapendo come sarebbe andata, è stato disdetto all'ultimo momento il servizio di ripresa e trascrizione.
Per il momento polemiche evitate, ma resta la domanda: Cabiria Calgione doveva o poteva convocare la riunione entro venti giorni? La risposta va cercata nel regolamento del Consiglio comunale e precisamente all'articolo 29. Questo sancisce che "le mozioni sono presentate per iscritto e sono poste all'ordine del giorno della prima seduta consiliare. Questa ha luogo entro 20 giorni quando è sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri assegnati al Comune e contiene la domanda di convocazione del Consiglio. Nel caso in cui il calcolo del quinto dia il risultato in termini decimali, si adotta il criterio di arrotondamento per difetto".
I primo degli ordini del giorno presentati da Monturano e De Risio era una mozione, ma scorrendola non si trova l'esplicita richiesta di convocazione del Consiglio. È a questa parte di regolamento che fa appello la maggioranza e segnatamente la presidente Calgione? In altre parole, andava specificato che si voleva un Consiglio per discutere la mozione così come le altre nove interpellanze entro venti giorni? Non si sa, perché come detto nella riunione di poco fa si è solo preso atto del ritiro degli ordini del giorno e dell'assenza dei diretti interessati.
Ma a voler cavillare il regolamento c'è un altro aspetto da considerare. Nel documento figura ancora la modifica apportata nel 2018, dopo che una sentenza del Tar ha ridotto a due il numero minimo di consiglieri per poter richiedere un Consiglio comunale. Ma nel dicembre 2023, fra il silenzio generale fatta eccezione Monteneronotizie, il Consiglio di Stato ha rovesciato quella sentenza e, di fatto, riportato a tre quel numero. Il tutto in una parola, arrotondamento, che da "per difetto" torna "per eccesso". Detto in maniera molto semplice: per presentare una mozione, un'interpellanza ecc. ci vogliono tre firme, non bastano più due, ma il regolamento è stato lasciato così com'era. E il motivo è abbastanza semplice: non conviene modificarlo ai gruppi di minoranza, ambedue composti da due elementi, non conviene alla maggioranza, che non vuole apparire poco democratica. E allora si è lasciato tutto così com'è, con una valanga di interpellanze, da allora, firmate come sempre da due soli consiglieri e regolarmente discusse nelle assise.
E rimane che è meglio non andare a scavare nei cavilli del regolamento. Per tutti.
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La pagina sul sito del Comune di Montenero di Bisaccia con il regolamento del Consiglio comunale