Tre assessori si dimettono a Petacciato: riprende la guerra fra i due Di Pardo

Marchesani, Greco e Capodaglio hanno rimesso ieri le deleghe. La maggioranza non salta perché c'è solo una lista, ma conferma le frizioni fra il sindaco attuale e l'ex oggi consigliere regionale

La Redazione
19/01/2025
Politica
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PETACCIATO. Tre quinti, o se si preferisce il sessanta per cento, sicuramente un numero che non rassicura: dimissioni di massa nella giunta comunale del piccolo centro costiero molisano. Ieri sera l'arrivo in protocollo della rinuncia all'incarico in giunta di Federica Capodaglio (Bilancio), Lucia Marchesani (Politiche sociali) e Giuseppe Greco (Attività produttive). Un almeno in parte inatteso fulmine a ciel sereno nella politica petacciatatese: tre assessori pare abbiano dato forfait, non vorrebbero più essere accanto al sindaco Antonio Di Pardo. Ciò che apre la ridda di ipotesi su cosa faranno adesso, voto contro, astensione o più o meno ambiguo appoggio esterno?
La notizia non è ancora ufficiale ma è trapelata e, in particolare, a dimettersi sarebbero stati gli assessori sì dipardiani, ma non della corrente del sindaco Antonio, bensì dell'ex Roberto, oggi consigliere regionale. Ebbene sì, paiono confermate le indiscrezioni che alla vigilia delle elezioni del giugno 2024 volevano solo sopite le frizioni fra i due Di Pardo (non parenti). In sintesi una tregua elettorale che è convenuta a tutti e due per arrivare alla conquista del Palazzo nel 2017 con Roberto. Poi la riconferma nel 2022 e infine le elezioni anticipate nel 2024, poiché il sindaco in carica (ancora Roberto) diventava consigliere regionale, quindi incompatibile. Nuove elezioni, per giunta con una sola lista, e il nuovo primo cittadino diventava il già vice Antonio.
Fra lui e Roberto vecchie frizioni, persino accuse pesanti nelle dimenticate (?) elezioni comunali del 2007, quando erano su fronti contrapposti. Le dimissioni di ieri degli assessori considerati vicini a Roberto Di Pardo sembrano confermare che su quelle vecchie ruggini se è stata passata carta vetrata, o anche convertitore chimico, evidentemente non è bastato.
Dal punto di vista numerico il sindaco Antonio Di Pardo conserverebbe la maggioranza se anche i tre dimissionari cominciassero da domani a votare contro in Consiglio comunale. Essendoci stata una sola lista alle elezioni di giugno, la maggioranza è infatti composta dai soli componenti della lista W Petacciato viva. Ne consegue che persi tre elementi, Di Pardo passerebbe dall'unanimità a una maggioranza comunque rassicurante in ogni votazione, da tredici su tredici a dieci su tredici. Sarebbe andata diversamente se alle comunali si fosse presentata un'altra lista, che adesso sarebbe in minoranza con quattro consiglieri. In tal caso con i tre di maggioranza dissidenti, purché disposti a votare contro, si sarebbe rischiato il crac amministrativo.
Eppure il colpo resta, perché perdere tre elementi in giunta non è cosa di tutti i giorni. E come accennato conferma che i due Di Pardo non si amano così tanto come hanno cercato di far passare al tempo delle comunali.
Tuttavia le ultime indiscrezioni parlano di appoggio esterno e non di voto contro. In altre parole i tre ormai ex assessori da oggi si sentirebbero liberi da ogni vincolo e deciderebbero di volta in volta, a seconda dell'argomento, come votare. A meno che altri non abbandonino Antonio Di Pardo, non cambierà l'esito delle votazioni, ma resta la constatazione che quando non c'è un'opposizione regolarmente eletta può formarsene un'altra "endogena". In barba ai commenti più o meno sarcastici con cui due le correnti facenti capo ai due Di Pardo hanno accolto, poco più di sei mesi fa, l'incapacità degli avversari di presentare una lista. Ora chissà se questi ultimi provano a mordersi i gomiti.
Nelle foto da sinistra Roberto Di Pardo e Antonio Di Pardo

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