MONTENERO DI BISACCIA. Per l'asilo nido l'amministrazione comunale rilancia e raddoppia la posta in gioco. Allontana così ancora di più i tempi in cui riteneva non ne servisse nemmeno uno e, numeri alla mano, si avvia a diventare un concorrente delle strutture private già presenti. Con quanto successo si vedrà, ammesso che poi duri come asilo nido.
La notizia è stata anticipata il 31 marzo dalla sindaca Simona Contucci, che ha parlato già di "finanziamento di 480mila euro proprio per lo stesso intervento", vale a dire ampliare l'asilo nido, attualmente in fase di realizzazione, al posto del terminal bus di viale Europa. Una dichiarazione che fa intendere ci sia fiducia dalle parti dell'amministrazione affinché i fondi Pnrr arrivino. Ma per il momento, va chiarito, si tratta solo di una candidatura, approvata dalla giunta comunale, che ha incaricato la struttura tecnica di trasmettere al Ministero "una manifestazione di interesse" (entro il 3 aprile, quindi ieri l'altro). Se accettata arriveranno i 480mila euro. Ed ecco a cosa servirebbero.
In questo caso non si tratta di riconversione, come col terminal bus, bensì di nuova struttura. In pratica l'amministrazione comunale chiede dei fondi per costruire un nuovo stabile, ma sempre nell'area del terminal. I fondi sono disponibili grazie a un nuovo bando del Ministero dell'Istruzione pubblicato il 17 marzo e, come sempre di recente, con tempi di manovra molto stretti. Pertanto struttura nuova ed è dalla delibera di giunta comunale che si scopre l'ubicazione: "in viale Europa, nell’area dell’ex terminal", al fine di "incrementare i posti nella fascia di età 0-2 anni già autorizzati". Ne consegue che si intende costruire un nuovo stabile attaccato all'esistente, quello in cui sono in corso i lavori di trasformazione in asilo nido.
Dalla delibera non si evince anche come sarà affiancato il nuovo edificio, ma secondo indiscrezioni sarà costruito trasversalmente, lato nord-ovest, dando infine luogo a un unico stabile a forma di L, lungo e stretto su tutti i lati. Ciò che andrebbe quasi a cingere l'area esterna al nido, che avrebbe due stretti accessi e non, come adesso, completamente aperto su un lato.
Ai venti posti del costruendo asilo, se ne aggiungerebbero altrettanti. Il numero è ricavabile dividendo la cifra annunciata dalla Contucci (480000) per il costo del singolo posto (24000). Significherebbe che una volta completata (se finanziata) la struttura potrebbe ospitare quaranta bambini da 0 a 2 anni (20+20). Un qualcosa che potrebbe di nuovo scatenare la minoranza e in particolare Fabio De Risio, che nel 2022 propose alla maggioranza di chiedere un finanziamento di un milione e duecentomila euro per realizzare direttamente un nuovo asilo nido. Gli risposero che non serviva a Montenero un nido, salvo poi negare di averlo detto. Allo stato attuale, sempre che arrivino i nuovi 480mila euro, la cifra complessiva è a quota 880mila.
Con quaranta posti l'asilo comunale coprirebbe l'intero fabbisogno montenerese e il conto va fatto considerando i dati Istat. Al 1 gennaio erano residenti 116 bambini in età 0-2 anni. Tenendo conto che la media nazionale di frequenza è del 33 per cento, significa che a Montenero ne sarebbero circa trentotto. Sempre che fosse rispettata la media italiana, che tiene conto del Centro e Nord Italia però, dove la frequenza è ben maggiore. L'asilo comunale a pieno regime sarebbe in grado di soddisfare e superare l'intera domanda montenerese (da altri paesi difficile che vengano, hanno i loro asili oppure non passano di qui). Il problema si pone considerando che ci sono già due strutture che forniscono questo servizio e sono private: la paritaria ex asilo delle suore e un'altra.
Ragionevole chiedersi se si assisterà a una concorrenza spietata, Comune contro privati, per accaparrarsi i pochi bambini disponibili. A meno di confidare in un aumento considerevole di richieste, una volta che ci sarà più offerta.
L'incognita del cambiamento di destinazione d'uso. Che sia possibile fare altro nel costruendo asilo nido di viale Europa, passati i cinque anni di vincolo, lo hanno detto sia la sindaca Simona Contucci, sia l'assessore all'Urbanistica Nicola Marraffino. Più volte, almeno quattro, quasi a far intendere che un piano B sia ben più di una lontana ipotesi. Convertire in cosa difficile ipotizzarlo, in un Comune dove gli immobili pubblici già avanzano. E adesso che si pensa ad un ampliamento con altri venti posti, ancora c'è l'idea di farci qualcos'altro passati cinque anni? E poiché i soldi del lavoro già iniziato non bastano per l'esterno, si proverà a rimediare con il nuovo finanziamento?
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