"Contributi diretti ai commercianti e nuovi spazi per i bambini". Intervista a Simona Contucci

18 marzo 2020, Montenero diventava zona rossa per la prima volta

Simone Zappitelli
20/03/2021
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Zona rossa, una terminologia con la quale abbiamo imparato a convivere tutti. Nel marzo 2020 vivevamo scene da film con confini invalicabili, accessi bloccati e strade non percorribili. Col tempo abbiamo poi imparato a vivere insieme con questo virus. Abbiamo intervistato il sindaco Simona Contucci che ringraziamo per la disponibilità e collaborazione nell'accettare il nostro invito.

 

Un anno dalla prima zona rossa, dopo 365 giorni siamo di nuovo un'area a rischio. Cosa c'è di diverso dal 18 marzo 2020?

"Credo ci siano sostanziali differenze: la prima sta nel fatto che l'esordio di questa pandemia ha colto tutti impreparati, sia dal punto di vista medico-scientifico e della cura dei pazienti, specie in regime di ricovero ospedaliero, che in quello della gestione di un'emergenza sanitaria globale straordinaria, che ha interessato la vita di ogni singolo cittadino.

Agli inizi guardavamo increduli alle immagini che arrivavano dalla Lombardia, con pazienti che riempivano i reparti di terapia intensiva e con il personale medico e paramedico al collasso. La scorsa estate, invece, dopo un lungo e sofferto periodo di lockdown, in molti hanno creduto che il virus stesse scomparendo: probabilmente da quel momento, la voglia di tornare a vivere una vita normale ha fatto abbassare le difese e le distanze di sicurezza, contribuendo alla diffusione latente del virus, nonostante gli esperti continuassero a raccomandare prudenza.  

Lo scorso autunno, poi, sono tornati i contagi e con il passare delle settimane il sistema sanitario è tornato in sofferenza, specie in regioni come la nostra. Tutto ciò, ovviamente, ha determinato la scelta di decretare alcune zone rosse, sulla base dei parametri stabiliti dal Governo e dal Comitato Tecnico Scientifico".

 

I numeri attuali, legati allo stato pandemico a Montenero sono contenuti, merito delle restrizioni o di una maturazione di consapevolezza del singolo?

"Credo per entrambe le ragioni. Mi spiego: l'essere umano è un "animale sociale", cioè ha bisogno di relazionarsi con gli altri per vivere. Nel momento in cui sopraggiunge un imprevisto, come la pandemia, l'istinto umano mette in atto alcune difese naturali che lo portano ad auto-proteggersi; ritengo che nel caso dei nostri concittadini, questo sia avvenuto con crescente consapevolezza, probabilmente anche per le esperienze vissute nell'ultimo anno che non ci hanno fatto dimenticare dapprima le vicissitudini della prima paziente molisana, che è stata proprio di Montenero, e poi anche quelle di alcune persone decedute.

Sicuramente anche le restrizioni hanno avuto il loro effetto, e qui non sono io a dirlo, ma i dati statistici nazionali e internazionali, altrimenti non si capisce come mai tutte le nazioni più colpite abbiano messo in atto un lockdown più o meno generalizzato.

Su questo punto in particolare mi permetta di ribadire un altro concetto importante: i sindaci, nella loro stragrande maggioranza, non hanno mai adottato decisioni restrittive come la chiusura delle scuole o degli esercizi commerciali, a cuor leggero; assicuro, come peraltro già detto in altre occasioni, che certe scelte vengono compiute sulla base di precise disposizioni del Governo, solo dopo un'attenta analisi dei dati aggiornati e disponibili in merito all'andamento dei contagi sul territorio e, soprattutto, dopo aver condiviso e valutato le variabili disponibili  insieme con tutte le Istituzioni, a partire dalla Prefettura, dalle Forze dell'Ordine, dalla Regione e dai vari organismi coinvolti.

Nessun sindaco, mi creda, ha voglia o interesse a limitare le libertà individuali o d'impresa. Anzi, è l'esatto contrario. E quando qualcuno di noi raccomanda un atteggiamento prudente, con o senza enfasi, non è certo per offendere l'intelligenza altrui, ma perché in quel dato momento i dati in nostro possesso sono più preoccupanti e invitano, appunto, a mettere in guardia i cittadini per la salvaguardia della salute individuale e collettiva".

 

Sindaco, come stanno vivendo i suoi concittadini questa nuova emergenza?

"Sulla base di quanto ascolto ogni giorno, c'è sicuramente un diffuso senso di sofferenza, di scoraggiamento, di incertezza. Ma c'è anche chi ha imparato a guardare con fiducia al futuro: ad esempio sono in tanti a volersi sottoporre al vaccino, segno questo che si vuole tornare al più presto alla normalità, alla vita che vivevamo prima del virus; altri invece stanno già programmando la ripresa, chi con progetti pronti nel cassetto e chi con iniziative già in campo. Anche io sono certa che questo accadrà, nei tempi con i quali la scienza metterà in campo le contromisure efficaci e definitive al Covid e, soprattutto, quando tutti noi comprenderemo che il diritto alla Salute non può essere compresso da un parametro del debito pubblico. Questo non è accettabile, in nessuna parte del mondo.   

I commercianti e i bambini sono le categorie più penalizzate: cosa si sente di dire agli esercenti e ai più piccoli?

"Con i commercianti abbiamo interloquito spesso, sia dal vivo, quando era possibile, che in videoconferenza. Ho ascoltato con grande attenzione le richieste che sono state avanzate da questa categoria e ho assicurato ogni possibile forma di sostegno del nostro Comune, nell'alveo di ciò che la Legge ci concede di fare. Stiamo lavorando a questo proposito alla possibilità di poter dare contributi diretti, grazie al fondo che ci è stato riconosciuto per il periodo in cui siamo stati zona rossa lo scorso anno: ciò potrà avvenire solo quando i tecnici, a cui abbiamo affidato il compito di verificare la fattibilità di questa iniziativa, ci daranno risposte positive a riguardo.

Spero che con il Decreto Sostegni appena approvato dal Governo, i nostri commercianti possano avere un aiuto concreto, a fronte dei tanti sacrifici di questi mesi e dei mancati introiti dovuti soprattutto alla zona rossa.  

Per quanto riguarda i bambini, vedo purtroppo la sofferenza che molti di loro hanno accumulato nel seguire la Didattica a Distanza, nel non poter uscire a giocare con gli altri amici e, sostanzialmente, nel non poter vivere la spensieratezza di quella età che porta in sé una naturale curiosità e una gran voglia di divertirsi in compagnia, anche all'aperto. Da mamma, voglio dire prima di tutto grazie ai nostri bimbi per i sorrisi che ci hanno donato, nonostante tutto. Poi voglio anche lanciare loro un messaggio di speranza: confido che con l'arrivo della stagione più calda potrete tornare tutti a divertirvi, adottando sempre le misure minime di prudenza, ma dando finalmente sfogo alla vostra allegria.

Concludo dicendo che dal canto nostro stiamo già programmando la creazione di nuovi spazi, il rinnovo di alcune strutture sportive e l'organizzazione di nuove iniziative ludiche e ricreative, anche grazie a un bando del Ministero delle Pari Opportunità e della Famiglia che abbiamo intercettato, per contribuire a dare ulteriori possibilità di svago e di crescita ai nostri ragazzi".

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