In Italia la mangiamo tutti e lo facciamo in media 5 volte a settimana. Stiamo parlando della pasta, l’alimento tricolore preferito da 1 italiano su 2 e ci confermiamo i primi consumatori al mondo. A mettere in luce questo eccellente risultato è un’analisi di Coldiretti su dati Istat. I sapori unici della pasta italiana non sono altrettanti scontati. La filiera corta e controllata dal campo alla tavola sono i capisaldi del pastificio Frentana che nelle tradizioni dei grani storici del nostro territorio ha saputo coniare sapori e tradizioni. Il marchio Frentana nasce dall’esperienza del gruppo Zara Cereali che da oltre 30 anni nel settore dei cereali ha ricercato nelle colture tradizionali l’armonia con la natura rispettando la vocazione dei nostri territori. Con i suoi 150 ettari di colture di cereali, legumi e grani antichi (Senatore Cappelli e farro) il gruppo Zara Cereali dal 2018 ha dato vita all’ambizioso progetto di trasformazione, dai cereali alla pasta. La filiera corta è certificata Iso 20/2005 e vanta il non utilizzo di pesticidi, zero glifosati e no ogm. Una prestigiosa partecipazione, il marchio Frentana l’ha conseguita al salone internazionale dell’alimentazione Cibus che si è tenuto a Parma dal 1 al 4 settembre scorso. Sono 30 i formati di pasta da 250 grammi e 30 i formati da 500 grammi, gli imballi in carta sono riciclabili. Il brand Frentana si completa con la linea di farine di legumi e legumi. L’imminente investimento del gruppo Zara guidato dal patron Gianluca e coadiuvato dalla sinergia dei figli Nicola e Angelo vedrà nell’avviamento del pastificio nella zona industriale di Mafalda la concretizzazione di un processo di trasformazione a kilometro zero. Questa è “Frentana, una storia italiana”.