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Continua la discesa dei contagi e cala pure l'audience ai post covidiani

Superati i tempi del "mi piace" e degli applausi anche ai rimproveri: voglia di uscire dalla pandemia? Analisi dopo il boom di positivi, senza conseguenze sanitarie

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MONTENERO DI BISACCIA. La curva dei contagi scende, non si registrano criticità sanitarie e l'argomento ha sempre meno appeal. Fattore, quest'ultimo, che forse più degli altri dà la cifra di come si cominci a pensare di uscire dalla pandemia, convivendoci ora che appare meno pericolosa.
Questo il quadro dell'emergenza Covid a Montenero a poco più di un mese dall'esplosione dei positivi al virus. Come mostra il grafico, in seguito al picco raggiunto immediatamente dopo l'Epifania, con una fase di stabilità dei contagi intorno alle duecento unità per diversi giorni, dalla metà di gennaio la tendenza è stata di un graduale calo. L'ultimo dato, di ieri, vede ridotto infatti a 108 gli attualmente positivi.
Nel frattempo, forse l'aspetto più importante, non ci sono stati ricoveri in ospedale dopo l'unico caso del 23 dicembre, proprio a ridosso dell'esplosione dei contagi (probabilmente dovuti alla variante Omicron). Ne consegue che si possono tirare le prime somme e dedurre che a parte il comprensibile allarme, all'improvvisa e violenta ondata di contagi non sono seguite forme serie della malattia.
I dati sono ricavati come sempre dalle comunicazioni pressoché quotidiane della sindaca Simona Contucci, arrivata ieri al bollettino numero 159. Da notare come dal 20 gennaio non usi più il termine "guariti" per indicare quanti diventano negativi al test anti Covid. Ora scrive, appunto, negativizzati. Una termine, quel guariti, che da tempo fa storcere il naso ai (pochi) liberal che, in barba a certo conformismo covidiano, hanno sempre evidenziato che un asintomatico, per ovvie ragioni, non può essere definito malato. Ne va che dire guariti tout court significa mettere nel calderone pure chi si è accorto per sbaglio, per un tampone fatto chissà per quale motivo, di avere in circolo un virus che non è riuscito a sviluppare nessun sintomo. Dove sarebbe la malattia da cui guarire? Tuttavia non si tratta di un così fan tutti, perché sia altri sindaci sia – soprattutto – l'Asrem nel suo bollettino quotidiano scrivono ancora "guariti". Chissà che non si convertano anche loro prima o poi a un neologismo sì brutto, ma più appropriato come negativizzato.
Infine l'attenzione verso l'argomento sui social. Due anni fa, a inizio emergenza, bastava il bollettino giornaliero, spesso e volentieri con annesso rimprovero ad alzo zero dell'allora sindaco in scadenza Nicola Travaglini per avvicinarsi ai cento "mi piace". Oltre che vedere nei commenti una selva di "grande, bravo e persino bravissimo, bene e anche benissimo, così si fa, hai ragione", nonché una richiesta di delazione da parte di qualche commentatore che farà rabbrividire i posteri (e non solo). Accadeva quasi due anni fa, oggi invece gli interventi covidiani della sindaca Contucci sulla pagina Facebook del Comune quando va bene arrivano a venti "mi piace". I quali possono significare tutto e nulla, come sa chi si occupa di comunicazione. Sicuramente non danno la cifra delle letture, anzi: spesso gli interventi o collegamenti ad articoli più letti sono quelli meno "likati". Ma se prima era quasi un must cliccare pubblicamente la propria approvazione sul post covidiano del primo cittadino, arrivando qualche volta ad adulazioni che si spera abbiano almeno imbarazzato il destinatario, ora è evidente che le cose sono cambiate. Forse un altro, indiretto segnale che si desidera voltare pagina in tema di Covid dopo due anni.

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