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"Le stanno rubando i soldi dal conto", finti bancari e ispettori provano a truffare una donna

A confondere la vittima il fatto che sul display del telefono i numeri di banca e Questura apparissero come autentici. Ma in tempo "si è accesa la lampadina"

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Riescono persino a far comparire il numero di banca e Questura sul display, ma è un imbroglio che può costare caro e per fortuna la lettrice che ci ha raccontato l'accaduto se n'è accorta in tempo. Un tentativo di truffa che ultimamente sembra andare di moda e che oggi ha preso di mira una donna. Vale la pena di fare attenzione alla dinamica.
A fare la prima telefonata è la sua banca, così almeno sembra poiché il numero è della sede centrale. "Sul suo conto è scattato un controllo anti frode per movimenti anomali, dovrebbe entrare nell'app sullo smartphone per verificare ultimi movimenti e saldo", queste le parole dell'operatore. Subito dopo la comunicazione che è stato fatto un bonifico a un certo Massimiliano, ma la correntista nega ed è a quel punto che le viene annunciato che sarà contattata dalla Questura per sporgere denuncia. In seguito le avrebbero dato istruzioni per bloccare il bonifico prima del prelievo del denaro.
La chiamata arriva in pochi minuti e a parlare è l'ispettore "De Angelis", il quale dopo alcune domande dice alla donna di arrivare in Questura il pomeriggio per firmare la denuncia. Nel frattempo avrebbe dato il via libera alla banca per darle le indicazioni necessarie per risolvere l'impasse. In pratica fare un bonifico a una terza persona, sconosciuta, definita "garante" e dopo questa operazione le avrebbero cambiato filiale. Ancora qualche minuto e richiama la banca.
La malcapitata va nel panico e si dirige verso la filiale dell'istituto di credito. Nel frattempo dall'altro capo del telefono i finti operatori le dicono di non dire niente allo sportellista, pena la compromissione delle indagini. Le dicono anche che la telefonata è registrata dalla Questura.
Tuttavia che qualcosa non fili giusto comincia a venirle in mente e così controlla i numeri da cui l'hanno chiamata. Ma sembrano autentici, i numeri che compaiono sullo schermo dello smartphone corrispondono a quelli della Questura di Campobasso e della sede centrale della banca. Allora è tutto vero? È un vero incubo? Davvero mi stanno truffando?
Manca poco alla riuscita della truffa, ma ormai il tarlo del dubbio si è insinuato. La donna va dalla cognata e col telefono di lei, mentre è ancora in linea con il finto dipendente di banca, chiama la Questura di Campobasso. Quella vera, dalla quale le chiariscono subito che è una truffa e di non fare nessun bonifico.
Ma perché fermarsi proprio ora? In banca ci entra lo stesso e mentre il telefono in viva voce è tenuto a distanza dalla cognata parla con il direttore dell'accaduto. Questi parla con il finto collega, il quale, scoperto, riattacca.
È finito così, senza alcun danno, un tentativo di truffa ben architettato, fallito perché in tempo "mi si è accesa la lampadina", racconta a Monteneronotizie la signora dopo l'accaduto, ritenendo che sia "importante far conoscere la mia storia per mettere in guardia altre persone". Senza dubbio.
Nell'immagine la schermata dello smartphone con la chiamata apparentemente proveniente dalla Questura
La Questura di Campobasso segnala i tentativi di truffa

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