MONTENERO DI BISACCIA. Sei mesi di reclusione con pena sospesa, oltre che il pagamento delle spese giudiziarie: questo in sintesi il verdetto emesso oggi dal Tribunale di Larino a carico di Nicola D'Ascanio. Sul noto esponente politico montenerese pesa la condanna, in primo grado va precisato, per diffamazione aggravata ai danni dell'ex sindaco Nicola Travaglini. I fatti risalgono alla campagna elettorale per le elezioni comunali del 2015, quando l'allora sindaco uscente e D'Ascanio erano candidati in due liste avversarie. A dare la notizia una nota diffusa dall'ufficio dell'avvocato difensore di Travaglini, Domenico Porfido.
Il procedimento a carico di D'Ascanio, già sindaco di Montenero, assessore e consigliere regionale, presidente della Provincia di Campobasso, era cominciato nel settembre del 2016, ma i fatti si riferivano come detto alla primavera precedente. Era stato allora che, scrive l'avvocato difensore, "D'Ascanio aveva rivolto accuse circostanziate, ma palesemente prive di fondamento al sindaco uscente, il quale lo aveva denunciato ritenendo che lo stesso competitore fosse andato ben oltre l'esercizio del normale diritto di critica politica". Da qui la violazione dell'art. 51 del Codice penale, "macchiandosi (D'Ascanio n.d.r.) del delitto di diffamazione aggravata essendo state diffuse le contumelie in oggetto attraverso volantini, quotidiani locali e Facebook".
La vicenda giudiziaria è pertanto terminata oggi, con la lettura della sentenza da parte del giudice di Larino Tiziana Di Nino. La pena – sospesa – è stata fissata in sei mesi di reclusione, inoltre Nicola D'Ascanio dovrà risarcire i danni di parte civile e sostenere le spese di costituzione della stessa.
Nel comunicato l'avvocato Domenico Porfido esprime "soddisfazione per l'esito del procedimento, in quanto si ritiene che nell'ambito della dialettica politica la critica, anche aspra e feroce, non possa mai andare a intaccare la dignità dell'avversario politico, infangandone l'onorabilità con notizie prive di fondamento e palesemente false, tendenti ad attribuire allo stesso condotte illegali e delittuose, così come è accaduto al malcapitato Travaglini".
Quest'ultimo quelle elezioni comunali 2015 le vinse a piene mani, primeggiando nettamente sulle altre tre liste concorrenti. Fu una campagna elettorale molto accesa e, come in genere non si vede a Montenero, dette luogo a denunce per diffamazione al suo termine. Stessa cosa, in modi e con protagonisti differenti, sarebbe avvenuta anche cinque anni dopo. I procedimenti sono in itinere.
Nicola D'Ascanio dal canto suo potrà presentare appello e confidare in una diversa decisione dei giudici di secondo grado.