MONTENERO DI BISACCIA. La lettura è teoricamente quella del 31 dicembre, da sempre, poi negli anni la bolletta è arrivata con ritardi variabili, qualche volta sul finire dell'anno, come adesso. Ne consegue che se la lettura reale è quella dell'estate oppure qualche anno è stata saltata, il rischio è di pagare la tariffa più alta per i metri cubi eccedenti i 150 annui. Più metri extra, più si paga.
Le bollette inviate dal Comune stanno arrivando in questi giorni, benché le fatture siano datate 8 novembre. Non ci saranno sanzioni, è infatti specificato che "nel caso della ricezione della presente oltre il termine di scadenza del pagamento, lo stesso può essere effettuato entro 10 giorni dalla data di ricevimento". Dieci giorni è sottolineato, poi diventa più complicato certificare la data di ingresso della busta nella propria cassetta postale, dato che non c'è più il classico timbro postale di una volta. L'importante, ça va sans dire, è che non vi saranno sanzioni.
Ma c'è un altro aspetto poco considerato e che può avere un certo peso, anche nelle tasche dei cittadini. Già , perché la lettura è riferita al 31 dicembre, ma spesso è presa in date successive. Quest'anno per esempio in estate, vale a dire diversi mesi dopo quel 31/12, ben oltre il termine indicato (entro il primo trimestre) dall'art. 40 del "Regolamento comunale degli acquedotti", redatto alcuni mesi prima che buttassero giù il muro di Berlino (1989). Ma cosa può significare la lettura ritardata? Due esempi, con nomi di fantasia, possono essere d'aiuto.
Esempio 1) Camillo legge sul contatore a fine anno la cifra 400 e consuma mediamente dieci metri cubi di acqua al mese. Se la lettura che servirà alla fatturazione è fatta a luglio, però, sulla bolletta saranno addebitati settanta metri cubi che, sebbene effettivamente consumati, sono di competenza dell'anno successivo e pertanto andrebbero computati nella fattura seguente. Ma che fa? Tanto prima o poi bisogna pagarla quell'acqua? E' così? Non esattamente, perché se si supera il consumo di 150 metri cubi annui la tariffa applicata non è più 0,41 centesimi, bensì 0,68 per la parte eccedente. Ne consegue che Camillo si troverebbe a pagare, solo perché la lettura è stata fatta in ritardo, 10,80 euro (+Iva) in più senza colpa. Senza colpa, appunto, perché la maggior tariffa, da decenni, serve a scoraggiare consumi eccessivi del più vitale fra i liquidi. Ma nella fattispecie Camillo non ha consumato di più, è il Comune che ha inviato tardi l'incaricato a leggere il contatore.
Una soluzione adottata in qualche occasione a Montenero negli anni scorsi può essere l'autolettura. Ma in tal caso arriva un'altra insidia: leggere correttamente i vecchi contatori dell'acqua a lancette. Ne hanno tre, una ciascuna per unità , decine e centinaia. Di conseguenza se si sbaglia a leggere quest'ultima lancetta, ipotesi tutt'altro che rara, si mettono o tolgono cento metri cubi dalla lettura e per questo ecco il secondo caso limite.
Esempio 2) Il contatore di Donato è fermo a 417 metri cubi ma, in fase di lettura, il quattro (da poco scattato) è scambiato per un tre, pertanto sulla fattura ci saranno cento metri cubi in meno. I quali arriveranno l'anno successivo, col famoso sovrapprezzo della fascia 2. Anche Donato pagherebbe di più senza aver sprecato, ma in caso di autolettura gli si potrebbe dire che a sbagliare è stato lui.
L'utente viene a conoscenza della lettura solo una volta emessa la fattura, la quale arriva anche dopo la scadenza, come in questi giorni e bisogna affrettarsi a correre alle poste e in banca, oppure dal tabaccaio, o ancora smanettare via internet con Cbill, PagoPa ecc. E' possibile rimediare in qualche modo alla lettura eventualmente inesatta? Gradito eventuale chiarimento.
Nel frattempo sarà il caso di armarsi, oltre che di petardi, anche di torcia, penna e foglietto per prendere di persona la lettura poco prima di stappare lo spumante la notte di San Silvestro.