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Anche sul ponte del Trigno il cartello di cantiere dimenticato. Da quindici anni

Fu piazzato per i lavori di ricostruzione e da allora è rimasto lì

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MONTENERO DI BISACCIA – SAN SALVO. 5505 giorni e non si direbbe! Il cartello di cantiere del ponte sul Trigno è ancora ben piazzato a terra, il telaio è arrugginito ma ancora solido, le scritte ancora tutte leggibili. Eppure come "monumento" per ricordare chi lo ricostruì non funziona, perché le macchine vi passano ad alta velocità e nessuno legge tutti quei nomi e gli enti committenti. Questo a distanza di quindici anni dalla riconsegna dell'opera in questione, nel frattempo percorsa in ambo le direzioni da migliaia e migliaia di mezzi, dalle auto ai camion, dai trattori alle biciclette, finanche da corridori podisti.
Parliamo del ponte sul Trigno a confine tra Molise e Abruzzo, Montenero da una parte San Salvo dall'altra, Provinciale 55 campobassana che confluisce nella 199 chietina (e viceversa se si viene dall'altra parte). Il vecchio ponte risalente agli anni Trenta crollò nel gennaio 2003 a causa della piena del fiume e – si ipotizza - dei prelievi di inerti negli anni, lungo tutto il corso, che ne avevano indebolito le fondamenta. Disagi a non finire vista l'importanza del collegamento e il traffico relativo; proteste mai viste in quel di Montenero, leggende metropolitane che se non fosse stato per i cugini abruzzesi non si sarebbe mai visto il nuovo ponte. E, come tutte le leggende, vanno smontate nella paziente consapevolezza che resisteranno ancora. Anzi più sono false più resistono. In definitiva i lavori di ricostruzione iniziarono nel dicembre 2005, precisamente il 21, una settimana dopo la data che ancora fa bella mostra di sé sul cartello di cantiere. Finirono poco meno di un anno dopo e il ponte fu aperto il 9 dicembre 2006, ma a tenere i comizi non furono gli stessi politici di ambo le Province che avevano faticato tanto per trovare tre milioni e mezzo di euro e le professionalità necessarie (furono usate quelle dei due enti). Da allora, come accennato, sono passati quindici anni, per la precisione cinquemilacinquecentocinque giorni.
E il cartello di cantiere è stato dimenticato lì da allora, nessuno è andato a toglierlo. Si trova nella parte abruzzese, pochi metri dopo il ponte se si proviene da sud, cioè dalla Provinciale 55. Riporta i nomi di nove ingegneri, cinque geometri e un architetto, equamente distribuiti fra le due Province di Campobasso e Chieti. Gli enti committenti dell'opera sono indicati in alto, mentre le imprese coinvolte sono quattro, consorziate in un'associazione temporanea per realizzare l'imponente struttura. In basso le date di inizio e fine lavori: rispettate con puntualità elvetica entrambe. Poi di togliere il cartello di cantiere si sono dimenticati tutti, è evidente. Certo non è l'unico caso e, quasi fosse un comune denominatore, pare che ogni volta sfugga ai passanti, come diventasse un pezzo del paesaggio o del manufatto anche il cartello. A titolo di esempio, precisando che sul ponte il Comune di Montenero non ha alcuna competenza, quello al cimitero di cui ci si è occupati su Monteneronotizie settimane fa.
Fra un anno il ventennale del crollo, chissà che per allora non sia tolto il cartello di cantiere, un paio di tagli decisi con mola abrasiva da 230 millimetri. E perché no, sostituito con un altro di fattura più pregiata e durevole per indicare ai posteri quando è stato ricostruito il ponte. Non si sa mai, potrebbe servire a futuri storici locali per conoscere i dati sull'opera.
Nelle foto proposte: il cartello di cantiere oggi, i lavori di demolizione del vecchio ponte (2005), folla sul nuovo ponte il giorno dell'inaugurazione (2006)

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