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Mafalda o Ripalta? Il dilemma resta dopo oltre un secolo

Il cambio di nome a inizio Novecento, ma tutti o quasi usano ancora la vecchia denominazione

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MAFALDA. Si chiama così da quasi centoventi anni ma è tutt'altro che raro, se non predominante, sentire ancora la vecchia denominazione, vale a dire Ripalta (sul Trigno). E così, in una delle tante discussioni di piazza, è capitato di sentir dire: se facessi il sindaco per prima cosa ripristinerei la vecchia denominazione.
Boutade, provocazione? Chissà, ma come detto a Mafalda persino i giovani usano lo storico nome, Ripalta, con la t declinata in d secondo la cadenza dialettale che qui, come nei dintorni, è la variante abruzzese della parlata partenopea. Il nome arrivava al termine di un percorso iniziato in epoca angioina (1266-1442), quando era Trespaldum, e che attraverso i secoli è infine giunto alla denominazione finale Ripalta sul Trigno. Finché nel 1903, a seguito della nascita della principessa Mafalda di Savoia, all'amministrazione comunale venne in mente di omaggiarla addirittura intitolandole il paese. Il Consiglio comunale deliberò all'unanimità il cambio di nome, che da allora è ufficialmente Mafalda. Pare che la famiglia reale ricambiò finanziando alcune strade.
Un secolo dopo, nel 2003, l'amministrazione comunale ha voluto festeggiare il centenario del cambio di nome. Per l'occasione sono state invitate associazioni monarchiche e sono così fioccate le polemiche anche fuori dei confini cittadini. Contro l'amministrazione comunale mafaldese, allora guidata da Egidio Riccioni, si sono scagliati partiti di area progressista da ogni dove, compresa la stessa Sinistra giovanile del paese. Si aveva pietà per la morte della principessa Mafalda in un campo di prigionia tedesco nel 1944, ma non si poteva ammettere un revival così sfacciato di una monarchia responsabile, scrivevano, di tragedie come il fascismo e la Seconda guerra mondiale. Per tutta risposta il sindaco Riccioni ha fatto la festa e, negli anni a seguire, intessuto rapporti ancora più stretti con gli eredi di Casa Savoia, tant'è che è stato invitato dagli stessi a Montpellier, in Francia, dove si è recato con una delegazione cittadina.
In realtà di simpatie monarchiche il centro bassomolisano non pare averne mai avuto tantissime. Un argomento che ha sempre lasciato tutto sommato indifferenti ma, volendo trovare qualche dato, basti dire che nel referendum istituzionale del 1946 votarono 631 per la repubblica e 636 per la monarchia. Un sostanziale pareggio che certo non evidenzia simpatie savoiarde a distanza di quarantatré anni dal cambio di nome.
Non si ha notizia di iniziative tentate in passato per ripristinare l'originale denominazione, ma l'ostinazione con cui essa sopravvive e supera le generazioni, ormai parecchie da quel 1903, dimostra che sui documenti si chiama Mafalda, nei cuori Ripalta.

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