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Ore contate per la resina dei lecci: arriva la potatura in via Argentieri

Nei prossimi giorni lo sfoltimento degli alberi che in questo periodo rilasciano una sostanza appiccicosa

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MONTENERO DI BISACCIA. Avrà sollievo chi tiene alla propria macchina più di ogni altra cosa, guarderà in cagnesco chi non sopporta quelle potature geometriche, ma tant'è, i lecci crescono troppo e vanno sfoltiti. E' stata emessa stamattina l'ordinanza che vieta la sosta in vari tratti di via Argentieri in altrettanti giorni, motivo potatura degli alberi. Di conseguenza bisognerà evitare di sostare, negli orari 7:00-13:30, dal n. 1 al 23 il 20 maggio, dal 47 al 59 il 23 maggio, dal 103 al 117 il 25 maggio, dal 121 al 127 il 26 maggio.
Ore contate pertanto per le chiome dei lecci che proprio in queste settimane sono in fioritura e crescono a vista d'occhio, con il fogliame verde Ral 6025 che sovrasta e sostituisce il più vecchio Ral 6005. Come visto negli altri anni la potatura sarà presumibilmente drastica e spigolosa, facendo perdere agli alberi l'irregolare e selvaggia forma tondeggiante.
Ma perché dovrebbe far piacere agli automobilisti l'imminente potatura? La risposta è che il quercus ilex, o leccio, è un albero sempreverde che durante questo periodo, di fioritura appunto, rilascia quantità industriali di una qualche resina. La quale si attacca tenacemente alle auto parcheggiate con velocità impressionante: basta una sosta di soli dieci minuti, per ritrovare parabrezza, lunotto e tutti gli altri vetri pieni di puntini appiccicosi. Se si guarda con più attenzione si scorge che ne è cosparsa anche tutta la carrozzeria.
Di più, dove questi alberi sono abbastanza vicini alle abitazioni la resina arriva fin dentro le case. Anche l'area di marciapiede sottostante non la scampa, diventa tutto appiccicoso e si vedono i passanti guardarsi le suole che fanno uno strano rumore, clac clac, sollevandosi da terra.
Ne consegue che la potatura dei prossimi giorni arriva come un toccasana per chi considera l'auto più importante persino di se stesso/a/ǝ, o per chi, più pragmaticamente e con meno fanatismo, è infastidito dal dover azionare i tergicristalli e spruzzatori ogni volta che sale in macchina.
Non mancherà il rovescio della medaglia, perché dopo ogni potatura i lecci sono ridotti a parallelepipedi di fogliame e rami. Quadrati, anzi rettangoli che non piacciono a tutti. E così, come ogni anno, ci sarà chi avrà da ridire sulla loro bruttezza. Tot capitae tot sententiae, come sempre. 
I lecci nel primo tratto di via Argentieri sono stati piantumati a fine anni Ottanta, quando furono rifatti i marciapiedi e sostituite le mattonelle di asfalto con le piastrelle 40x40 con decoro a ventaglio, come si vede ancora oggi. Gli alberi c'erano e si trattava di oleandri che, un po' per natura un po' per le botte ricevute da auto e camion, crescevano spesso e volentieri storti. Con i nuovi marciapiedi furono sostituiti dai lecci i quali, inizialmente piccoli, diventarono presto rigogliosi e pronti a inondare di resina il perimetro sottostante, a mo' di marcatura del territorio. Non tutti gli oleandri furono rimpiazzati, perché sul lato destro si scelse di piantare meno alberi rispetto a prima, di fatto pochissime unità, probabilmente perché la chioma avrebbe reso complicata la circolazione ai mezzi pesanti.
Il leccio è un albero come detto sempreverde, non perde le foglie in autunno ed è molto resistente alla siccità. Di fatto nessuno li ha mai innaffiati a Montenero, le loro radici arrivano in profondità e non causano dissesto alla strada come altre essenze. Sono presenti non solo nel primo tratto di via Argentieri, ma anche in piazza.

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