MONTENERO DI BISACCIA. Un problema evidenziato a più riprese anche da esponenti di minoranza per il quale amministrazione e struttura tecnica cercano di porre riparo. Se fuori tempo massimo si vedrà , perché è sempre complicato con i crediti definiti in gergo bancario in sofferenza. E dopo dieci anni e passa il patimento è più che evidente, perché le bollette di acqua e immondizia non pagate al Comune risalgono fino al 2008, passando per gli esercizi successivi. Somme che messe insieme danno cifre a sei zeri.
Dell'argomento ci siamo occupati su Monteneronotizie già in due occasioni, ma nel frattempo dal municipio sono uscite altre due determine, con le quali ancora di nuovo si incarica una professionista per la riscossione forzata tramite ingiunzioni di pagamento. Si tratta di bollette dell'acqua non pagate nel 2010 (53mila euro che arrivano a 87.872 con spese e interessi) e di quelle dell'immondizia, sempre insolute ma relative agli anni 2012 e 2013. In questi ultimi casi gli importi sono rispettivamente di 80.876 (109.695 con interessi) e 90.655 (122.110).
Fatto un rapido calcolo, solo gli insoluti per i quali è stata avviata la riscossione coatta superano gli ottocentomila euro. Questo ciò che è consultabile da tutti sull'albo pretorio del Comune, perché è ragionevole ipotizzare che ce ne siano altri di insoluti, magari da affidare nei prossimi anni per la riscossione.
Una piaga per le casse comunali, quindi per le tasche di tutti, che pare essersi aggravata negli ultimi anni. Nel palazzo bianco posto sul punto più alto dell'abitato da sempre si fa i conti con chi non paga le bollette, ma in passato era qualcosa di "fisiologico". In altre parole, il problema c'era ma se non proprio tollerato almeno era sotto il livello di guardia; non era un pericolo imminente. Oggi con qualche milione di euro "fuori", a mo' di note in una specie libretto nero come quello che un tempo tenevano i negozianti, comincia a esserci preoccupazione.
La quantità di crediti in sofferenza è da anni oggetto di critiche da parte delle minoranze, nell'attuale come nella passata consiliatura. Perché sono aumentati negli ultimi anni? Mancanza di azioni concrete per riscuotere? Carenza di personale? Addirittura scelta politica per non apparire cattivi? Forse un mix delle ipotesi descritte, ma una risposta può essere trovata anche nella crisi che da anni attanaglia il sistema Italia. Non sarà un caso che il Comune cerca di riscuotere ancora le bollette del 2008, celebre come anno di inizio della grande crisi finanziaria mondiale. Anni in cui a Montenero sono andati in affanno i suoi settori trainanti: edilizia e tessile. Non bastasse, sono stati gli anni in cui il sistema paese è tracollato anche dal punto di vista sociale, con la piazza sempre più deserta e le varie amministrazioni a pavoneggiarsi e illudersi che una costosa notte fucsia potesse rimpiazzare un anno di desolazione.
Forse i crediti insoluti che crescono sono solo una delle tacche di un termometro che indica un non invidiabile stato di salute. Da tempo e nonostante certa tendenza al panem et circenses colorata con una mistura di blu e rosso.
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