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Nuova vita per il palazzo Valerio dopo anni di abbandono, che sia la volta buona?

Al via la progettazione anche per una passeggiata a terrazza in via Garibaldi, l'incarico affidato a uno studio professionale, sperando che in futuro arrivino i finanziamenti per i lavori veri e propri

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MONTENERO DI BISACCIA. Per adesso si tratta solo di una progettazione, ma l'intento è di essere pronti per ottenere il finanziamento e porre fine (almeno in parte) al dilemma del palazzo Valerio. E' stato appena affidato dall'amministrazione comunale l'incarico a uno studio professionale per progettare "l'intervento di riqualificazione di via Garibaldi e recupero dell'immobile casa Valerio". Due opere di certo peso che, allo stato, è difficile dire quando e se saranno effettivamente realizzate. Tuttavia con un progetto cantierabile ottenere un finanziamento diventa molto più semplice.
Solo la progettazione esecutiva avrà un costo di 62mila euro, cifra che fa comprendere la dimensione dell'intervento, il cui costo complessivo è stato stimato in qualcosa più di 2,6 milioni di euro. Di questi gran parte saranno destinati a via Garibaldi, mentre circa 680mila euro serviranno per ristrutturare il palazzo Valerio, in pieno centro.
Abitato dall'omonimo parroco e usato quale residenza canonica prima che fosse costruita l'attuale accanto alla chiesa di san Matteo, l'edificio è stato acquistato nel 1998 dall'amministrazione comunale. Centocinquanta milioni di lire (poco meno di ottantamila euro) il prezzo pagato all'Istituto di dottrina cristiana. Tempo qualche anno e si ipotizzò di trasferirvi la biblioteca comunale, da implementare con computer e collegamenti a internet. La multimedialità, nel 2002, era agli albori. Fu affidato l'incarico della progettazione e chiesto un mutuo alla Cassa depositi e prestiti, si sperava di aprire il cantiere nel giro di un anno. Non si poteva sapere in quell'estate di venti anni fa che qualcosa di drammatico incombeva e che solo qualche mese dopo avrebbe rimesso tutto in discussione. A fine ottobre 2002 ci fu infatti la scossa di terremoto che fece crollare la scuola di San Giuliano di Puglia e che, in misura minore, fu avvertita anche a Montenero. Da allora il palazzo Valerio è sostenuto da robuste impalcature sul lato del vicolo che collega piazza Giovanni XXIII a via Regina Margherita.
Ed è diventato qualcosa di dimenticato, un'altra incompiuta montenerese, come altri beni comunali lasciati così, evitando finanche di pensarci perché non si sa come metterci mano. 
Il progetto che ha in mente adesso l'amministrazione comunale prevede l'adeguamento sismico e il recupero della struttura, miglioramento dell'esposizione solare e regolazione dei flussi interni di aria. A occhio e croce i 680mila euro previsti non basteranno che per l'esterno, togliendo finalmente l'impalcato che rende un angusto e buio tunnel il vicolo, ma senza intervenire dentro. Diventerà più sicuro, ma occorrerà trovare altro denaro per un uso diverso dal deposito di sedie e altri materiali.
Passando a via Garibaldi, gli interventi mireranno a migliorare i collegamenti della stessa con il centro, oltre che realizzare una passeggiata pedonale con "terrazzamento" sulla strada esistente. La quale offre un panorama da cartolina sul lato occidentale dell'abitato, dove si vedono le colline salire fino alla Majella, a destra il mare. Per gli amanti della fotografia da non perdere il tramonto dietro le montagne.
Via Garibaldi è chiamata comunemente "il fosso", poiché era il limite occidentale dell'antico castello medievale, che finiva sulla profonda scarpata che dà sulle grotte arenarie, celebri per il Presepe vivente. Su quel lato si estendeva parte delle mura, precisamente da porta Nuova a porta Mancina, due degli accessi all'antica struttura ancora oggi visibili sotto forma di archi. Quanto al castello, di visibile non resta che qualche pezzo di torrione, sempre in via Garibaldi. Una strada che fu ristrutturata a metà anni Novanta con fondi della Comunità montana, quando fu finalmente sostituito l'asfalto in vaste zone del centro storico. Furono usate mattonelle troppo sottili per sopportare il peso delle automobili, ma tant'è, ancora oggi quella è la pavimentazione. Adesso si vuole rimettere mano a quella parte di paese, sempre che dopo la progettazione sia finanziata anche l'esecuzione vera e propria dei lavori.
Nelle foto: il palazzo Valerio, via Garibaldi

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