MONTENERO DI BISACCIA. Con i natali dati a uno dei suoi più acerrimi avversari, se non nemici, forse era inevitabile che qualche volta Silvio Berlusconi dedicasse qualche attenzione anche a Montenero. All'indomani della morte dell'uomo politico e imprenditore che più è stato al centro dei riflettori, non solo italiani, per quasi trent'anni, il ricordo di due episodi che gli videro spostare le attenzioni su un paesino costiero molisano. Con il commento anche di chi si trovò a essere protagonista in un caso, con la telefonata più improbabile dopo una semplice elezione comunale.
Quando a Montenero era laureato solo il farmacista. Nella lunga carriera di Berlusconi è sempre stato complicato distinguere, durante talune uscite pubbliche, se si trattasse di scivoloni o se certe battute fossero studiate attentamente, prima di essere consegnate in pasto all'opinione pubblica. Una di queste riguardò Montenero di Bisaccia e le cose andarono così. Il 10 aprile 2008 mancavano pochi giorni alle elezioni politiche anticipate, era caduto il secondo Governo Prodi, e Berlusconi era l'ospite d'eccezione nel più esclusivo fra i salotti televisivi italiani: Porta a porta. Davanti a un Bruno Vespa che a fatica riusciva a contenerne l'impeto, il nuovo premier in pectore attaccò pesantemente un suo antico avversario, Antonio Di Pietro, arrivando a mettere in dubbio la sua laurea in Giurisprudenza, ottenuta con l'aiuto dei Servizi segreti a suo dire.
"È impossibile che a Montenero della Bisaccia (sic!), dove sembra che l'unico laureato fosse il farmacista, nessuno sapesse, nemmeno i genitori di Di Pietro, che lui si stava laureando con voli brillantissimi", questo il passaggio che riguardò il piccolo paese dove l'ex alfiere di Mani pulite, poi leader politico e due volte ministro, era nato cinquantotto anni prima. Nella Montenero di Antonio Di Pietro si scatenò come prevedibile un coro di proteste e forse i più imbarazzati furono i locali sostenitori del centrodestra, Forza Italia in primis. E così, fra chi la prese ironicamente e chi non aspettava altro per scagliarsi, ancora, contro uno dei personaggi più potenti e attaccati di sempre, passò nel giro di alcuni giorni la storia che a Montenero negli anni Settanta ci fosse un solo laureato, il farmacista. Inutile precisare che come dappertutto c'erano insegnanti, avvocati, medici che il titolo se l'erano sudato anche nei più prestigiosi atenei italiani. Eppure la boutade di Berlusconi, che poi quelle elezioni le vinse e tornò alla presidenza del Consiglio, finì in Tribunale. La laurea del solo farmacista, fra le altre frasi ritenute diffamatorie, è agli atti in una causa che Di Pietro intentò. La vicenda si concluse nel 2015 con Berlusconi condannato a risarcire l'arci nemico di sempre, con una somma vicina ai centomila euro. Nel frattempo le carriere politiche di ambedue erano o finite o sul viale del tramonto, ma questa è un'altra storia; vale la pena invece di raccontare l'altro episodio in cui Berlusconi ebbe a che fare con Montenero.
Pronto, sono Silvio Berlusconi e... guarda che non è uno scherzo. Due anni dopo a Montenero si tennero le elezioni comunali e al termine di una burrascosa campagna elettorale, seguita a una crisi che vide il centrosinistra autodilaniarsi, diventò sindaco Nicola Travaglini. Una vittoria che fu definita subito di centrodestra, sebbene senza l'innesto decisivo di una parte degli avversari, spaccatisi mentre erano al potere, non ci sarebbe stata partita. Così a Montenero quella sera del 29 marzo 2010 venne metà gotha regionale e Telemolise fece una lunga diretta in piazza. Durante la quale avvenne l'impossibile, che abbiamo pensato di far raccontare al diretto protagonista di allora, Nicola Travaglini.
"Ricordo perfettamente quella grande emozione che provai nel marzo 2010 nel diventare sindaco. Certo Montenero veniva da una lunga storia di amministrazioni di centrosinistra, è stata una grande novità , che poi ha avuto il suo apice con questa telefonata di Silvio Berlusconi. Ricordo – continua l'ex sindaco Travaglini - erano circa le 22 quando l'allora governatore Michele Iorio mi disse 'c'è una persona al telefono che vuole congratularsi con te'. Tanto è vero che quando risposi, nel chiedere chi fosse, e mi disse 'sono Silvio Berlusconi', inizialmente pensai a uno scherzo. E invece no, ricordo il suo entusiasmo, certo vincere nel paese di Di Pietro, all'epoca, ha avuto un grande significato politico. Ricordo alcune parole precise che lui mi disse: 'era da tempo che non provavo una soddisfazione del genere'".
Nei giorni immediatamente successivi a quelle comunali del 2010 si sparse la voce che Berlusconi sarebbe venuto a Montenero, quanto c'era di vero?
"Sì, disse anche che sarebbe venuto qui a Montenero, anzi quindici giorni dopo fui richiamato. Poi, voglio dire, con tutti gli impegni...", la risposta di Nicola Travaglini, cui chiediamo lumi anche su una storia che circola da anni e che lo vuole ospite alla celebre e chiacchierata villa di Arcore di Berlusconi.
"La storia di Arcore non è vera (sorride n.d.r.). Fui chiamato dalla sua segreteria qualche giorno dopo le elezioni e mi dissero che quando volevo potevo tranquillamente andare, ma all'epoca si parlava di Palazzo Grazioli (residenza romana di Berlusconi n.d.r.). Però io non andai mai a dire il vero, anche se spesso questo episodio mi veniva ricordato".
Eppure, per una volta, non furono le polemiche a far parlare Berlusconi di Montenero. Era la fine del 2002 e l'allora presidente del Consiglio si trovò a Larino per una conferenza sulla ricostruzione post sisma. Era da qualche mese avvenuto il terremoto di San Giuliano di Puglia. Partecipavano amministratori comunali di tutto il Molise e per Montenero di Bisaccia c'era il vice sindaco Antonino D'Antonio. Questi, pur essendo un esponente di centrosinistra, si avvicinò al premier mentre era in compagnia del presidente della Regione Michele Iorio, e strinse la mano a entrambi. Berlusconi prese spontaneamente a parlare della zona costiera di Montenero, di cui gli aveva appena accennato Iorio, mostrandosene entusiasta. Era stato da poco approvato il nuovo Piano regolatore e alla Marina mancavano quasi tutte le strutture, e infrastrutture, costruite di lì a qualche anno. Per quella volta, Berlusconi non pensò a Montenero come clava per polemiche od occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa.
Nella foto in alto: Nicola Travaglini e il presidente Michele Iorio durante la diretta televisiva con Telemolise, poco prima della telefonata di Berlusconi;
qui sotto il video con le dichiarazioni di Berlusconi a Porta a porta sulla laurea di Antonio Di Pietro (usare il player oppure accedere cliccando qui alla pagina su Youtube)