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Toh, il Suap di San Salvo non va bene, marcia indietro. "Te l'avevo detto io!"

Da fine 2022 a Montenero non c'è più e si usa quello di San Salvo, ma è arrivata l'ammissione della sindaca: non funziona. Fra litigi e inerzia l'Urbanistica da tredici anni dimenticata

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MONTENERO DI BISACCIA. Se si vuol restare sul classico si può parlare di Cassandra, se si vuole dare un tocco più moderno e leggero l'esempio arriva da un cartone degli anni Settanta, in cui si sentiva spesso ripetere: "te l'avevo detto io, te l'avevo detto!". Ebbene, per lo Sportello unico delle attività produttive (Suap) è andata esattamente così. Cassandra Monteneronotizie dal lato dell'informazione, Nicola Palombo su quello istituzionale. La conferma che il servizio non funziona ("te l'avevo detto io!") da quando è stato trasferito a San Salvo sabato direttamente dalla sindaca. Infatti Simona Contucci ne ha parlato durante la conferenza per far passare Montenero di Bisaccia in Abruzzo, organizzata dai suoi avversari di minoranza Fabio De Risio e Gianluca Monturano. La prima cittadina, per dimostrare che anche di là dal Trigno non sono sempre e comunque rose e fiori, ha portato come esempio anche il Suap. "Abbiamo avuto numerosi problemi con i nostri tecnici, che lamentano delle difficoltà" le sue parole.
Il Suap di San Salvo altro che migliore, va proprio male. Eppure, come già accennato, "te l'avevo detto io!". E le cose sono andate più o meno così.
Era il 12 ottobre 2022 quando in Consiglio comunale l'assessora Loredana Dragani spiegava il passaggio al Suap di San Salvo e pertanto la dismissione dell'ufficio montenerese, in funzione dal 1999. Questioni legate al personale, ma anche la convinzione che non sarebbero mancate efficienza e professionalità, insomma nessun peggioramento del servizio, anzi. Tradotto ancora: per aprire un negozio di parrucchiera, come qualsiasi altra attività, sarebbe rimasto come era da oltre vent'anni, procedure snelle, chiare e veloci per ottenere tutti i permessi. Col senno del poi è spontaneo chiedersi perché un argomento anche urbanistico non sia stato esposto anche dall'assessore al ramo, seduto qualche metro più in là e rimasto silente; ma di questo ci occuperemo fra poco. Nel frattempo occorre ripercorrere che in quella seduta fu Nicola Palombo a esporre più di una perplessità. Il consigliere di minoranza presagì che a San Salvo ci sarebbero stati problemi a non finire, altro che efficacia, e sarebbe bastato parlare con qualche ingegnere, architetto o geometra per averne conferma. In altri termini, togliere quell'ufficio da Montenero e fruire di quello di San Salvo (in realtà del Patto Trigno-Sinello, ma comanda tutto San Salvo) avrebbe presto messo in seria difficoltà tecnici e imprenditori. Di più: l'utilità di un proprio Suap si vide quando, anni prima, San Salvo era contro ogni iniziativa di Montenero, con ricorsi al Tar un giorno sì e l'altro pure per centro commerciale, Piano regolatore, porto turistico ecc. Si fosse stati già sotto lo schiaffo sansalvese, volendo interpretare le parole di Palombo, sarebbe stato facile mettere il bastone fra le ruote e addio sviluppo costiero montenerese.
A replicare fu la sindaca Simona Contucci, che restò cauta almeno in quell'occasione pubblica. Se non dovesse funzionare saremo pronti a tornare indietro, questa la sua risposta.
E sabato scorso è arrivata la conferma che eccome se non funziona a San Salvo, che si vuole tornare indietro, che Vasto ha già avviato le pratiche. Ma cosa c'entra Monteneronotizie? C'entra perché il giorno dopo quel Consiglio comunale in un approfondimento affrontavamo la questione. E si dava la parola ai tecnici, pur tutelandone l'anonimato: chi meglio di loro poteva anticipare ciò che poi è avvenuto. Ed è avvenuto esattamente che si aspetta mesi per pratiche, che è tutto lento, inefficiente, altro che andrà tutto bene. A San Salvo quell'ufficio è meno efficiente di quando stava a Montenero. Mesi di attesa per una pratica che a Montenero sbrigavano in pochi giorni. Pratiche tornate indietro e da rifare per un errore da poco. Questo raccontano e – attenzione – raccontavano i tecnici.
Nell'articolo di Monteneronotizie si ripercorreva la nascita dello Sportello a Montenero e la sua necessità soprattutto durante l'iter di approvazione delle grandi attività commerciali e turistiche citate poc'anzi. Ma non solo, perché è certo deprimente per un piccolo negozio sentirsi sballottare qua e là fra gli uffici per ricavare un bagnetto nel locale in cui si esercita. Eppure dopo l'articolo non mancarono mugugni negli ambienti di maggioranza: macché, funzionerà e i dissidi con San Salvo sono superati, noi ci andiamo d'accordo e faremo grandi cose insieme. Sarà, ma la conferma che il Suap di San Salvo non funziona è arrivata sabato. Marcia indietro e non c'è nulla di male. Tuttavia ci è voluto davvero poco per scoprirlo, di fatto alcuni mesi. E allora sia consentito di ricordare "te l'avevo detto io, te l'avevo detto!", come nel cartone animato, oppure come Cassandra volendo attingere alla mitologia greca.
Ma perché non fu Cardinali a parlare del Suap a suo tempo? Perché alle perplessità a carattere tecnico si aggiungono, col senno del poi, quelle a carattere politico. Nell'ottobre 2022 le prime nubi si addensavano sulla maggioranza, ma era ancora presto per parlare di crisi vera e propria. La quale sarebbe arrivata nell'estate successiva ma che già intorno a Natale, quindi poco dopo il trasferimento del Suap, cominciò a manifestare i prodromi. Perché per un tema e un ufficio che ovunque lavora a stretto contatto con l'assessorato all'Urbanistica Andrea Cardinali non prese la parola? Già c'erano attriti di una certa entità, come si sarebbe visto di lì a qualche mese, con la sindaca Simona Contucci? Ironia della sorte, Cardinali indossò per l'ultima volta, e una delle poche, la fascia tricolore nella cerimonia del 4 novembre, in veste di vice sindaco e perché la Contucci non era disponibile quel giorno. Poco dopo i primi contrasti, le candidature alle regionali non condivise, infine il litigio vero e proprio, le riunioni di nascosto, la revoca delle deleghe a lui e Tania Travaglini. E si sarebbe scoperto che i contrasti in giunta c'erano dal primo giorno e, sempre secondo indiscrezioni ben più che affidabili, andavano oltre la normale dialettica fra sindaco e assessori. E allora, tornando alla discussione sul Suap, è esagerato pensare che Cardinali tacque su un tema (anche) urbanistico, quella come altre volte, perché la sindaca glielo imponeva? 
Ma rimanendo in tema di Urbanistica, non si può tralasciare come la latitanza di questo argomento dall'agenda amministrativa, almeno dal 2010 ma forse anche da un paio di anni prima, cominci a produrre i suoi effetti. Negativi. Come dimenticare il ricorso al Tar perso qualche mese fa proprio perché non si mette mano al Piano regolatore. Sconfitta che potrebbe essere foriera di altre analoghe, visto che il problema è tutt'altro che risolto. E come tralasciare come ogni amministrazione, compresa quella di Simona Contucci in carica, appena insediata dica sistematicamente e in pompa magna: vogliamo arrivare alla variante del Piano regolatore. 
I fatti, però, dicono che non ci è riuscito in dieci anni Nicola Travaglini, che con sicumera ne annunciava l'imminenza appena insediato. Nei suoi dieci anni di reggenza ha previsto cinquemila euro in bilancio, sistematicamente rinnovati ma non è mai stato affidato l'incarico a un professionista per cominciare a lavorare sul Prg. Arrivata Simona Contucci almeno non c'è più quella voce inapplicata in bilancio, ma secondo i soliti cattivoni l'avrebbe fatto per mettere in difficoltà Andrea Cardinali. Resta che l'Urbanistica non è più argomento di discussione. La programmazione del territorio, dalle costruzioni alle attività economiche, non è contemplata nell'agenda amministrativa ormai da tredici anni. Quattordici nel 2024.
Anzi, l'unica variante al Prg approvata è arrivata dopo la scoppola rimediata al Tar, proprio perché il Comune non ha risposto alla domanda di un cittadino che ha portato l'ente in Tribunale, sconfiggendolo.
Concludendo: una sola variante al Prg in tre anni e mezzo dopo una sentenza, il Suap a San Salvo che si rivela un flop più che annunciato ("te l'avevo detto io!"), i litigi con l'assessore all'Urbanistica nella prima parte di mandato. Quando tornerà l'Urbanistica ad essere la regina degli argomenti, com'è sempre stato e com'è in qualsiasi amministrazione comunale?
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Nella foto in basso Simona Contucci e Andrea Cardinali

 

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