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La stazione è ancora "di Montenero"?

Lo scalo ferroviario si trova sul territorio di Petacciato, ma c'è scritto solo il Comune più grande. Eppure prende piede una leggenda che dice il contrario

La Redazione
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MONTENERO-PETACCIATO. Il tema rischia di diventare una di quelle leggende dure a morire, come altre in zona, per esempio la Siv a Montenero. Ma davvero Montenero non ha più la stazione ferroviaria ed è soltanto di Petacciato? Di seguito si cercherà di dare una risposta.
Un cenno storico. La stazione ferroviaria di Montenero-Petacciato è stata aperta nell'aprile 1864, quando fu inaugurato il tratto Ortona-Foggia della Ferrovia Adriatica. Da allora cominciò a servire principalmente Montenero di Bisaccia e dintorni (e Petacciato non era ancora Comune autonomo, fatto questo che fra poco avrà la sua importanza). Dopo la Seconda guerra mondiale fu per molti prigionieri rimpatriati l'ultima fermata, cui non di rado seguiva un viaggio a piedi fino a casa. Per esempio un certo Nicola, che tornato dal Sudafrica nel 1947 si incamminò fino a Mafalda, dove una volta arrivato dovette fermarsi una decina di volte a pochi metri da casa. Difficile dire dove arrivava la stanchezza e dove l'emozione nel rendere difficile quegli ultimi passi.
In epoche più recenti, per restare in tema di divise, era la stazione che compariva sulla cartolina di precetto che arrivava dapprima per la visita militare e poi per la naja vera e propria. Si partiva dalla stazione di Montenero-Petacciato in teoria, perché poi molti preferivano arrivare a quelle di Vasto o Termoli, poiché da qui partivano solo treni locali.
Eppure non mancò anche una disputa politica per quello scalo ferroviario. Nell'aprile 1953 al Comune di Montenero era arrivata la comunicazione che si intendeva cambiare il nome della stazione, lasciando solo Petacciato. Quest'ultimo da frazione di Guglionesi era diventato Comune autonomo una trentina di anni prima. E soprattutto la stazione ricadeva (e ricade) sul territorio di Petacciato.
Il Consiglio comunale montenerese si oppose decisamente e in ogni caso la storia non ebbe seguito, così la denominazione restò Montenero-Petacciato. Con il secondo nome scritto più piccolo e in caratteri meno spessi, attenzione a questo particolare.
Sempre meno usata, la stazione perse man mano servizi nel corso degli anni: fermata impresenziata, biglietteria ecc. Oggi è classificata nella categoria "bronze", vale a dire stazioni con meno di cinquecento utenti al giorno, senza "fabbricato viaggiatori" (sala d'attesa, bar, bagni) e destinante unicamente al traffico locale e regionale. Di fatto da Montenero-Petacciato si parte e si arriva solo per Pescara e Foggia, talvolta Teramo. I treni più importanti vi sfrecciano senza fermarsi e non ci sono servizi adatti a portatori di visibilità, tant'è che si accede ancora tramite una gradinata.
Oggi. Checché se ne dica, la stazione si chiama ancora Montenero-Petacciato e non è vero che sia diventata solo del più piccolo Comune confinante, che comunque la ospita sul suo territorio. Anzi, la scritta Montenero è presente in tutti i cartelli, Petacciato spesso manca e quando c'è ha caratteri più piccoli e non in grassetto. Quasi una nemesi del tentativo del 1953 di cancellare Montenero; è praticamente successo a parti invertite.
Ergo, è tutto come prima, anche se per indicare che si va al mare a Petacciato da anni non si dice più "a la stazion". Quanto al contenzioso del '53, in Consiglio a Montenero si disse che la stazione era stata costruita quando Petacciato "era un trascurabile casale del comune di Guglionesi". Fosse detta oggi si scatenerebbe una battaglia sui social e media fra i rispettivi residenti e, forse, amministratori.
La stazione oggi: la scritta Petacciato non c'è sotto al cartello

Fine anni Settanta-inizio Ottanta



Negli anni Trenta-Quaranta

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