MONTENERO DI BISACCIA. Ancora un po' e anche di questa incombenza si sarà liberato il Comune, ma nel frattempo c'è da correre dietro agli ultimi cattivi pagatori delle utenze idriche. E così è di pochi giorni fa la determina che punta a far redimere quanti non hanno pagato le fatture per l'acqua consumata nel 2021. Un atto propedeutico alla cosiddetta riscossione coattiva, vale a dire ingiunzioni di pagamento per riscuotere "con la forza" quanto dovuto e non pagato entro la scadenza. La quale, per l'annualità 2021, era fissata al 31 ottobre 2022.
Vale la pena di fare attenzione ai numeri: i proventi non riscossi nel 2021 sono pari a 133.365 euro. Considerando che per lo stesso anno, secondo il ruolo approvato sempre nello stesso municipio, il totale dei proventi del servizio idrico ammontava a 431.706 euro, il calcolo risulta abbastanza semplice: il 30 per cento degli utenti non avrebbe pagato la fattura entro la scadenza e a breve si vedrà recapitato un bel sollecito.
Detto altrimenti: quasi un utente su tre non paga entro i termini? Dei 4319 contratti complessivi significa che quasi 1300 sono morosi? Non pagano per docce, acqua per bollire la pasta a mezzogiorno, innaffiare i gerani, lavare la macchina sotto casa, riempire l'abbeveratoio a tramoggia per gli animali ecc.?
Quella per il 2021 è la penultima fattura per l'acqua emessa dal Comune di Montenero (e non solo), poiché dal luglio 2022 la gestione dell'acquedotto è passata alla Grim, società pubblica partecipata da svariati Comuni, Montenero compreso. Ne consegue che un'ulteriore ingiunzione è ragionevole prevederla per il primo semestre del 2022, l'ultimo periodo di gestione del servizio, e quindi delle riscossioni, da parte del municipio. Sarà l'ultima volta che il Comune dovrà correre dietro ai cattivi pagatori per l'acqua. Un'incombenza in meno, come già avvenuto negli anni con lo Sportello per le attività produttive (Suap), la gestione diretta dei rifiuti, la manutenzione e altro.