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Il proposito: trasformare il rudere di via Gramsci in campo da bocce e caffè letterario

Pubblicato il Documento di indirizzo, ma la strada è lunga, occorre trovare i soldi e un milione e mezzo chissà se basterà. Però Spinozzi ci crede e vuol farne l'opera della vita

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MONTENERO DI BISACCIA. La notizia buona è che dopo oltre quarant'anni per la prima volta si torna pensarci. Quella cattiva è che di concreto non c'è granché, se non qualche buon proposito e un Documento di indirizzo alla progettazione. Tradotto: una pia intenzione, se diverrà concreta si vedrà. Se basterà il milione e mezzo ipotizzato è più che lecito dubitare.
L'immobile in argomento è il rudere dell'Ipsia in via Gramsci, quella scuola mai diventata tale e rimasta uno scheletro di cemento armato per tutto questo tempo. Un rudere che nel piano interrato si allaga sempre, costringendo il Comune ogni anno a pompare l'acqua che si accumula. Gli alunni non ci sono mai arrivati, le rane subito.
La giunta comunale, riunitasi a fine anno, intende metterci mano. Per il momento come accennato è una pia intenzione, ossia la redazione di un primo documento che dà gli indirizzi a chi dovrà progettare (fattibilità ed esecuzione) e inserisce una voce nel programma triennale delle opere pubbliche. Per capirsi, nel corso dei decenni su quell'elenco è finito di tutto, spesso mai realizzato. Si vedrà, di nuovo, come andrà stavolta.
Dovesse andare bene il rudere diventerebbe un bene comunale per la promozione sociale: due campi da bocce regolamentari, caffè letterario, ristorantino.
Un breve excursus storico del rudere. Votato nel 1975 in Consiglio comunale, i lavori per la nuova scuola da destinare al locale Istituto professionale partirono qualche anno dopo. A complicare in maniera irrimediabile quella che sembrava una normale opera pubblica un cambio in corso d'opera del progetto. Per ricavarci una grande palestra per la fiorente squadra di pallavolo dei tempi, si procedette a ricavare un piano interrato, con conseguente enorme lavoro di sbancamento. I 250 milioni di lire finirono molto prima del previsto e forse doveva essere prevedibile che non sarebbero bastati, con quella costosa variante. Il resto è una storia di lavori mai ripresi, l'impresa che ha avuto le sue vicissitudini finanziarie. Il rudere scomparve dai radar amministrativi nel 1996, quando comparve per l'ultima volta nel Piano triennale delle opere pubbliche.
Dimenticato dagli amministratori succedutisi, è stato ricordato dai media locali, cioè da Monteneronotizie, a inizio 2022 (link in fondo) e pochi giorni dopo la sindaca Simona Contucci, prendendo spunto dall'articolo, diventava il primo sindaco che interrompeva il silenzio che si protraeva da metà anni Novanta.
Il Documento di indirizzo alla progettazione di questi giorni rappresenterebbe il primo atto concreto dopo quel primo interesse manifestato durante un'intervista.
Cosa prevede il documento appena approvato? Come detto dà solo indicazioni a chi poi dovrà redigere i progetti veri e propri, che arriveranno in seguito. In sintesi il Dip prevede: l'adeguamento sismico; la riprogettazione e ultimazione delle opere di finitura quali tamponature, infissi e intonaci, impianti; sistemazione, tramite rifacimento e riqualificazione, delle aree a verde ed arredo limitata alla zona del lotto circostante il fabbricato. Pertanto dopo una serie di verifiche sullo stato dei luoghi, si dovrebbe passare all'azione. In tal senso la prima domanda che nasce da sé riguarda i fondi previsti: basterebbe il milione e mezzo di euro scarso preventivato? Ragionevole avere più di un dubbio, ma al tempo stesso nel documento è specificato che il lotto dovrà essere unico. "Si ritiene che la suddivisione (...) comprometterebbe gli aspetti di funzionalità, fruibilità e fattibilità del servizio/dell’opera", si legge. Da verificare a tempo debito, ancora.
Cosa farne una volta riqualificato. "Nel piano semi-interrato sarà prevista un’area con due campi da bocce regolamentari, mentre il restante spazio sarà adibito per ulteriori attività ricreative. Con lo stesso obiettivo, al piano terra, saranno previste soluzioni per un caffè letterario e area ristoro". È quanto spiegato del Dip. I campi da bocce, coperti e regolamentari, si aggiungerebbero pertanto a quello scoperto in costruzione accanto ai campi da tennis. Il caffè letterario sarebbe una novità assoluta e chissà che presi dall'entusiasmo gli attuali amministratori non comincino ad accettare l'invito a presentazioni di libri anche di autori non loro affini politicamente.
La tabella di marcia e i costi previsti. 1.476.238 euro è la cifra con la quale la giunta conta di finire l'opera, mentre i tempi prevedono la progettazione esecutiva entro agosto 2025, la pubblicazione del bando entro ottobre, l'affidamento dei lavori a inizio 2026 e la fine degli stessi entro l'estate 2027. Però è specificato che "le date riportate sono indicative e ipotizzate", scritto in caratteri maiuscoli onde evitare che il dettaglio sfugga. Detto altrimenti, si tratta di una stima quanto meno ottimistica, anche perché andranno trovati i fondi, che saranno "europei e/o nazionali e/o regionali". In altre parole, dove capita, sperando che capiti.
Un'opera che piace soprattutto a Spinozzi. E già, perché oltre ai documenti ufficiali pubblicati all'albo ci sono le indiscrezioni. Secondo le quali sarebbe soprattutto l'assessore e vice sindaco Claudio Spinozzi a puntare sull'opera. Vorrebbe addirittura farne un obiettivo di mandato, il prossimo in tutta evidenza. In sintesi firmare una grande opera, risolvere un problema quarantennale. Poi, e sono sempre indiscrezioni, potrebbe anche passare la mano e farsi da parte, questo avrebbe confidato negli ambienti che frequenta. Dovesse andare tutto per il meglio, quindi, il vice si troverebbe a contendersi con la sindaca Contucci il taglio del nastro della rudere diventato centro ricreativo, sportivo e culturale.
Nel frattempo bisognerà trovare parecchi soldi, iniziare i lavori e farsi rieleggere, infine convincere la Contucci per dare al suo posto un colpo di forbici al nastro.
Nelle foto: in alto la sindaca Contucci e il vice Spinozzi, in basso il rudere come si presenta oggi e durante le fasi di sbancamento a inizio anni Ottanta
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