PETACCIATO. Un'ecatombe di maiali selvatici che mette a rischio anche e soprattutto l'incolumità degli umani, per questo il sindaco Antonio Di Pardo si affida ai cacciatori. E lo fa di propria iniziativa, poiché "nonostante le segnalazioni inviate alle competenti autorità, ad oggi il problema risulta irrisolto ed anzi in via di progressivo aggravamento". Porta il numero 3 l'ordinanza sindacale che intende se non risolvere almeno limitare il problema dei cinghiali, specialmente nella zona a ridosso della costa. Branchi numerosi stanno infatti invadendo sia l'abitato di Petacciato Scalo, sia la Statale 16 nei pressi del torrente Mergolo, dove gli investimenti da parte di automezzi sono all'ordine della settimana.
L'evidenza è che i branchi prediligono quella zona, dove già in passato ci sono stati investimenti, ma che sembrano essersi intensificati nelle ultime settimane. Da qui la decisa presa si posizione del primo cittadino, visto il pericolo rappresentato dalla specie.
In particolare l'ordinanza si rifà alla legge nazionale che demanda alle Regioni il controllo della fauna selvatica, anche nelle zone dove la caccia è vietata. Tuttavia "nella Regione Molise, alla data odierna, non risulta attiva ed esecutiva nessuna attività di controllo e contenimento della specie cinghiale – si legge nel documento -, nonostante siano presenti cacciatori abilitati". E allora, se la Regione non provvede, il sindaco Di Pardo ha fatto ricorso alla norma che gli permette di adottare “provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
Ne consegue l'atto pratico in cui si traduce l'ordinanza: "prelievo selettivo di cinghiali selvatici allo stato brado che risultano potenzialmente pericolosi in quanto sconfinanti dal proprio habitat naturale e attualmente stabilmente stanziati in località Petacciato Marina/ Scalo ferroviario, via Mediterraneo, via Maggiore, via Michelangelo Bonarroti, SS16, via Stazione Ferroviaria, via Lugano, via Giotto, interno della pineta stessa, come pure in altre zone costituenti centro abitato, e nelle aree limitrofe costituenti zone “non venabili”, destinando gratuitamente i capi prelevati a chi possa reclamarli nell’immediato o Caritas fermo restando gli adempienti di legge e carattere sanitario a cura e onere dei richiedenti".
Prelievo selettivo, fuor di burocratese, significa abbattere i cinghiali, con buona pace degli animalisti più intransigenti. Per le operazioni di caccia selettiva è stato incaricato un esperto "di provata esperienza professionale, il quale potrà avvalersi di apposito gruppo di cacciatori di selezione (...) abilitati per il prelievo selettivo".
Le operazioni saranno effettuate "di concerto con le forze dell’ordine locali", garantendo ogni condizione di sicurezza (indumenti ad alta visibilità, contatto radio, utilizzo di cani, visori notturni, droni".
Le spese delle incursioni anti cinghiale saranno pagate dal Comune di Petacciato.