“Care amiche e cari amici, voglio raccontarvi le mie emozioni per la serata di ieri.

Abbiamo scelto di far parlare gli sguardi, i sorrisi e anche le lacrime, insieme ai contenuti. Guardarvi negli occhi e vedere la mia squadra parlare con i propri gesti e le proprie emozioni è stato per me motivo di orgoglio.

Volevamo presentarci per quello che siamo, con i nostri pregi e difetti, senza barriere. Voi ci avete ascoltati con grande interesse e sostenuti con applausi, sorrisi e parole di incoraggiamento.

Lo so: mi sono dilungato troppo su alcuni argomenti, forse a scapito di altri altrettanto importanti. Per questo vi chiedo scusa e vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato. La prossima volta sarò più attento, ve lo prometto!

Quanto alla frase del nostro candidato in merito ai laureati, essa non va travisata ma contestualizzata nel discorso più ampio e nell'intenzione di evidenziare ulteriormente le competenze e le capacità della nostra squadra.

Non siamo più bravi perché laureati, conosciamo il valore delle persone e sappiamo che esso vale mille titoli di studio. Ci tengo a ribadire con forza la necessità, che i tempi correnti ci impongono, di avere delle competenze dalle quali non possiamo prescindere. Bertrand Russell diceva "Non esiste miglior pratica di una buona teoria".

Con queste parole vi saluto e rinnovo il mio ringraziamento per il vostro ascolto civile ed educato”.

Fabio De Risio