MONTENERO DI BISACCIA. Una battaglia nella battaglia e a uscirne con le ossa rotte è soprattutto, o forse soltanto, la maggioranza. Una vittoria che più amara non potrebbe essere quella ottenuta dal centrodestra anche a Montenero, in queste regionali 2023. Amara perché sancisce la spaccatura definitiva della maggioranza in amministrazione comunale. Aspettando i dati ufficiali con le preferenze, si sa già che ha vinto Francesco Roberti anche qui, mentre in Consiglio regionale non entrerà nessuno dei sei candidati locali. Ma forse a interessare maggiormente è la resa dei conti per chi ha le chiavi del Palazzo: sta arrivando. Le condizioni che saranno chieste, e se saranno accettate, si vedrà . Perché il vantaggio ottenuto da Tania Travaglini (Fratelli d'Italia) sulla diretta antagonista e collega in amministrazione comunale Fiorenza Del Borrello (Molise in buone mani), non potrà che avere ripercussioni pesanti, e molto, negli equilibri della maggioranza. Si parla quasi di doppiaggio, più di seicento voti per la Travaglini, più di trecento per la Del Borrello. E allora mala tempora currunt per la sindaca Simona Contucci, la cui maggioranza adesso più che mai è in dissesto.
Dell'argomento Monteneronotizie si occupa da tempo, anche quando certi articoli erano accolti con scetticismo. Invece le correnti in maggioranza c'erano e, questione di tempo, avrebbero potuto generare problemi. È andata esattamente così. I problemi sono già arrivati e se ne profilano altri all'orizzonte. Un piccolo passo indietro.
Era dicembre quando la sindaca Simona Contucci, in una pizzeria, annunciava che ci sarebbe stata una candidatura espressione della maggioranza alle regionali. Non sarebbe stata lei, cosa che ripeteva da un bel po', ha sempre dichiarato in pubblico di non volersi candidare, eppure era opinione diffusa che meditasse da tempo il grande salto e parrebbe averci continuato a pensare ancora fino alla vigilia della presentazione delle liste. Arrivato il momento, Tania Travaglini, assessora comunale, ha ricevuto l'investitura del senatore Costanzo Della Porta e dell'assessore regionale Quintino Pallante. Lei la candidata locale per Fratelli d'Italia, primo partito, giova ricordarlo, alle politiche 2022. Ma non di tutta la maggioranza, tant'è che la bufera è arrivata subito.
Pare che in una delle tante riunioni alla sua candidatura fosse favorevole persino la sindaca Contucci, salvo poi ricredersi e chiedere di candidarsi alla fidata Fiorenza Del Borrello, consigliera comunale. E nello scegliere la lista del candidato presidente Roberti, e non quella di Vincenzo Niro come tutti pensavano, ha scatenato le ire anche del consigliere regionale cui erano legate sia lei sia la Contucci. Lo sconquasso era solo all'inizio.
In breve si è scatenata una lotta intestina, sfociata in riunioni urlate e porte sbattute. Da un lato Tania Travaglini e il collega assessore Andrea Cardinali (ambedue orbitanti nell'area di influenza, e di voti, dell'ex sindaco Nicola Travaglini), dall'altro lato gli altri. Ma non tutti uniti, anzi. Perché Nicola Marraffino, referente locale di Nicola Cavaliere, ha avuto diverbi duri anch'egli con la sindaca. Sembrava stesse per cadere l'amministrazione, poi la crisi è rientrata, o almeno così è parso. Perché si è presto capito che la resa dei conti era solo stata rinviata, precisamente a dopo le elezioni regionali.
Si è assistito nei giorni scorsi a qualcosa di surreale e inimmaginabile poco meno di tre anni fa, quando la lista stravinceva le elezioni comunali a suon di acclamazioni che manco a San Siro. Da un lato la Travaglini e Cardinali, dall'altro tutti gli altri ma, attenzione, non tutti ad appoggiare la Del Borrello. In sintesi, ci facciamo vedere insieme, ma poi ognuno vota per i propri in Regione. Una battaglia nella battaglia, si diceva. Una lotta sorellicida, dove però in realtà la guerra era combattuta per interposte candidate: dietro la Travaglini il suo omonimo ed ex sindaco Nicola, dietro la Del Borrello la sindaca in carica Simona Contucci. Per l'uno il voler rientrare in campo, chissà forse anche per riprovare la scalata al Palazzo nel 2025; per l'altra un guaio inatteso – forse non troppo – in una maggioranza sempre più a pezzi.
Ieri, durante il voto, Nicola Travaglini e Andrea Cardinali si sarebbero incrociati con altri di maggioranza nei pressi del seggio, dentro le scuole Elementari in piazza. Un saluto gelido, senza fermarsi a parlare, nemmeno un sorriso secondo chi ha assistito alla scena. Mentre l'espressione di Simona Contucci era definita afflitta, quasi presagisse la catastrofe, per quanto nei suoi ambienti si dicessero fiduciosi in un risultato migliore della Del Borrello rispetto a Tania Travaglini.
Infine lo spoglio di oggi pomeriggio, con Nicola Travaglini in maglietta nera che si aggirava fra i seggi sorridente, quasi beffardo. Dappertutto si sentiva "voto alla lista regionale numero 10", sempre in numero maggiore rispetto ai consensi della lista numero 14. Alla fine quasi il doppio.
Ha vinto lui, ammesso che sia una vittoria, tramite l'omonima (e parente) che ha spinto e fatto votare anche alle comunali 2020.
Ha perso Simona Contucci e sulla sua sconfitta la certezza è meno opinabile. Lei più di tutti esce battuta da queste elezioni regionali a Montenero. Più di chi attraverso questo appuntamento elettorale mirava a dare una parvenza di esistenza al centrosinistra, se non altro per creare una base in vista sempre delle prossime comunali.
Simona Contucci si trova a scoprire, o avere conferma, di non aver più l'appeal del 2020 e, soprattutto, a dover gestire una crisi di maggioranza, dove la batosta elettorale si trasforma in una salita al Palazzo, a dettare le condizioni, da parte di chi invece è uscito vincente. Si tratta di Tania Travaglini e Andrea Cardinali, da dentro la giunta e il Consiglio, e da fuori dell'ex primo cittadino, forse in vena di tornare, Nicola Travaglini, mentore indiscusso degli altri due.
Da vedere come andrà a finire, ma c'è da credere che è meglio rimanere sintonizzati.
Del marasma politico montenerese, intanto, hanno beneficiato diversi "forestieri", venuti a prendere voti in loco ai danni dei candidati locali. Mentre a Montenero, quando era chiaro l'andamento degli scrutini, era strano osservare i militanti di centrosinistra affranti per la sconfitta, uguale quelli di centrodestra, a parte i travagliniani, nonostante la loro parte politica si appresti a governare la Regione ancora per cinque anni.
L'amministrazione comunale è una nave che imbarca acqua, certo, ma finirà di affondare, si schianterà contro un iceberg che ha le sembianze di Nicola Travaglini? Difficile dirlo adesso, ma da indiscrezioni pare che la sindaca e i suoi abbiano messo nel conto già da un po' che bisognerà trattare. Certo adesso l'ago della bilancia pende tutto dalla parte per loro contraria.
Resta infine un'ultima una domanda: Simona Contucci avrebbe potuto e dovuto gestire meglio la crisi e le divisioni interne? Avrebbe dovuto prendere in mano il timone durante la burrasca e condurre la nave in porto? E ancora: avrebbe dovuto valutare a tempo debito l'ipotesi di candidarsi lei stessa, onde impedire la lotta dentro la maggioranza fra la Del Borrello e la Travaglini?
Quel che si sa è che durante i momenti più bui si è chiusa in casa e nel silenzio, aspettando e sperando che la nave in porto ci arrivasse da sola, finita la burrasca, spinta dalle correnti, manco a dirlo. Ciò che si è tradotto nella sensazione di leadership indecisa, di tentennare, ritirarsi in un Aventino a parti invertite laddove occorreva prendere di petto la situazione.
Qualcosa che non è sfuggito a chi, nel 2020, pure ha contribuito a farle vincere le elezioni da sindaco uscente; quel Nicola Travaglini che, è ragionevole supporre, sarà l'incubo continuo in quella che si appresta a essere la notte più lunga e insonne per Simona Contucci.
Lotte interne e beghe amministrative che diventeranno l'incubo anche di tutti i monteneresi?
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Nelle foto: in alto da sinistra Andrea Cardinali, Tania Travaglini e Nicola Travaglini oggi al seggio; nel testo Nicola Travaglini, Simona Contucci; sotto Nicola Travaglini abbraccia la Contucci subito dopo la vittoria alle comunali del 2020, l'ultima volta che si sono voluti bene.