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Senza Di Pardo la maggioranza chiede soccorso a Cavaliere?

Mentre le liti nell'amministrazione continuano, la sindaca Contucci alla ricerca di nuovi sodalizi in Consiglio regionale. Previsto l'ingresso di un cavalierista in giunta a Montenero?

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MONTENERO DI BISACCIA. Se avrà ripercussioni sull'assetto amministrativo e un ruolo nella crisi in atto, seppur sopita, si vedrà. Ma che il mancato ingresso in Regione di Roberto Di Pardo avrà qualche influenza anche sulla maggioranza montenerese, si può considerare dato acquisito.
Di ieri la notizia che il sindaco di Petacciato si è visto soffiare il posto da consigliere regionale da Aida Romagnuolo. La conferma che in Consiglio regionale si entra e non si esce più? Può darsi, ma certo l'ufficializzazione dopo il riconteggio di ieri è andata indigesta a Roberto Di Pardo. E qualche influenza, ragionevolmente, ci sarà anche sull'amministrazione guidata dall'omologa Simona Contucci. Anche se pare che abbia già trovato un'altra sponda regionale cui aggrapparsi in una fase in cui sembra andare solo giù.
La sindaca di Montenero, difatti, contava sull'elezione del collega petacciatese. La sua candidata Fiorenza Del Borrello, consigliera comunale, correva in tandem con Di Pardo, i due nomi scritti persino su santini e volantini. Poi è andata come si sa: ad avere la meglio, e di parecchio, è stata l'altra esponente di maggioranza Tania Travaglini. Pur mancando l'elezione, i suoi maggiori successi hanno fatto gongolare la sua corrente, facente capo all'ex sindaco Nicola Travaglini. Una lotta interna alla maggioranza, latente da tempo, poi deflagrata, infine sopita ma senza soluzione dei problemi interni. Le due fazioni, sindaca Contucci e sei consiglieri più o meno fedeli da un lato, la Travaglini e Andrea Cardinali dall'altro, per ora si guardano in cagnesco, si parlano poco o nulla; cosa accadrà difficile prevederlo.
Eppure è proprio l'esclusione dal Consiglio regionale di Roberto Di Pardo che potrebbe riaprire la questione. Cosa accadrà adesso che la sindaca ha perso il referente al quale era strettamente legata e al quale ha fatto campagna elettorale? Perché per quanto il risultato deludente abbia scatenato dei dubbi, la Contucci ha tirato per il tandem Del Borrello-Di Pardo. Poi è andata male, la lotta fratricida, la delusione malcelata della candidata superata dalla "collega" di maggioranza. I sospetti che la sindaca non abbia tirato abbastanza, addirittura che abbia dirottato i suoi voti su altri candidati. Ipotesi, questa, che i numeri non aiutano a confermare: a Montenero è andata male a tutti, Nicola Cavaliere compreso, tranne che a Fratelli d'Italia, dove era in lista Tania Travaglini.
A questo punto colui che si apprestava ad essere il riferimento regionale naturale, Roberto Di Pardo, è fuori.
E nel frattempo la Contucci si è inimicata Vincenzo Niro, per alcuni anni sua spalla in Regione Molise, e pare che anche con Quintino Pallante le cose non vadano granché. Si aggiunga Michele Iorio, più che navigato esponente regionale, che non vede più di buon occhio l'amministrazione comunale montenerese come un tempo.
D'altronde, secondo indiscrezioni è proprio dagli ambienti regionali di centrodestra che sarebbe arrivato il diniego alla candidatura della stessa Simona Contucci alle regionali. Lei ha sempre negato, in pubblico, di volersi candidare, le indiscrezioni che trapelano dalle segrete stanze della politica possono dire altro.
Tornando all'attualità, cosa succede adesso alla maggioranza orfana di Roberto Di Pardo? Pare che una soluzione sia già in campo, o meglio il piano B sembra sia stato predisposto già da prima delle elezioni. In altre parole, senza Di Pardo si va con Nicola Cavaliere. Da qui i sospetti all'indomani della delusione elettorale, vale a dire l'ipotesi che già allora la Contucci abbia appoggiato l'assessore regionale all'Agricoltura uscente. In tal senso, però, i numeri sono più che ingenerosi: a Montenero Cavaliere ha preso solo 148 voti, a fronte di un "esercito" di sostenitori, per esempio ben tre consiglieri comunali di maggioranza. 
Tuttavia che Simona Contucci si stia avvicinando ai cavalieristi è evidente. La si vede molto di più con Nicola Marraffino e Cabiria Calgione, per esempio. Succede nelle serate estive con eventi ricreativi, si fanno vedere sorridenti e affiancati più di prima; aumentano le condivisioni su Facebook. Esagerato dire che perse le sponde Niro prima, Di Pardo poi, mai avute quelle di altri maggiorenti regionali, stia cercando altri approdi per far rientrare una nave alla deriva?

Perché la crisi di maggioranza c'è, anche se è in stand by adesso. E se c'è un avvicinamento alla corrente Cavaliere, questo potrà avere conseguenze in maggioranza? Detto in soldoni, ci sarà un rimpasto di giunta, magari per far entrare un cavalierista? L'eventuale azzeramento, con prevedibile estromissione di Tania Travaglini e Andrea Cardinali con cui non va d'accordo la sindaca, avrebbe certo conseguenze. Le ostilità a quel punto arriverebbero con ogni probabilità in Consiglio, non rimarrebbero più relegate nelle segrete stanze del municipio o in cenette di corrente.
Nel frattempo c'è da gustarsi il cartellone degli eventi estivi, ciò che da anni è una mission dell'amministrazione comunale. La politica del circenses avviata a suo tempo dal centrosinistra, poi Nicola Travaglini ci ha messo il turbo, infine l'attuale amministrazione il kers: sembra che la cosa più importante sia far divertire i cittadini (con i soldi sborsati da loro, è chiaro). E in questo frangente chissà che non si speri il divertimento riesca a distogliere l'opinione pubblica dai guai dell'amministrazione comunale.
Nelle foto: in alto Simona Contucci e Roberto Di Pardo; nel testo la Contucci e Nicola Marraffino
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