MONTENERO DI BISACCIA. Rimandati a settembre, non a riparare qualche materia bensì il Consiglio comunale. Si terrà il 4 la riunione dei tredici componenti del parlamentino civico, questo l'accordo raggiunto nella riunione dei capigruppo di stamattina, durata una decina di minuti o poco più. Prima non è stata possibile la convocazione, come sarebbe piaciuto ai consiglieri di minoranza Fabio De Risio e Gianluca Monturano, per l'indisponibilità del segretario comunale e di un suo sostituto. Sono così prevalse le preferenze della maggioranza, che da subito dopo il rimpasto di giunta avrebbe voluto un Consiglio ben oltre il Ferragosto ed anche di Nicola Palombo, dell'altro gruppo di minoranza che condivide con Giulia D'Antonio. Diverse le motivazioni, in ogni caso.
Se la maggioranza voleva riordinare le idee e avere più tempo per organizzare la difesa contro le prevedibili bordate dai due ex assessori defenestrati, Andrea Cardinali e Tania Travaglini, Nicola Palombo voleva una dilazione maggiore per altre ragioni. In particolare ha definito quello a cavallo del Ferragosto un "periodo non buono" per tenere un Consiglio. Questo anche tenendo conto dell'attenzione dell'opinione pubblica al tema del rimpasto di giunta. Inoltre, poiché "la cosiddetta crisi di maggioranza ha trovato un epilogo (rinuncia ai due assessori silurati n.d.r.), troverei più giusto trattare questi temi a fine agosto o inizio settembre". Queste le parole del capogruppo del Misto messe a verbale lo scorso 14 agosto, nel corso della riunione in cui non sono riusciti a fissare una data per il Consiglio comunale in cui eleggere il nuovo presidente dello stesso e discutere di rimpasto, crisi di maggioranza ecc.
Ma terminata la parte più pacata, Nicola Palombo ha avuto parole dure contro la maggioranza; tra l'altro anch'egli è chiamato in causa quando gli avversari definiscono "illegittima se non illecita" la condotta di chi ha continuato il Consiglio dopo l'abbandono della maggioranza, nell'ormai celebre seduta dell'11 agosto.
"La maggioranza in sostanza afferma che senza l'elezione del presidente del Consiglio, i lavori consiliari non possono proseguire e che la loro scelta di lasciare l'aula sia una presa d'atto rispetto a questa tesi", le parole di Palombo. Subito dopo la spiegazione che "il ruolo del vicepresidente del Consiglio ha in sé una funzione vicariale che non si limita ai casi dichiarati dalla maggioranza". L'esponente di minoranza ha fatto perciò l'esempio dell'Unione dei Comuni, dove il presidente è al momento vacante ma i lavori proseguono diretti dal vice, cioè da lui stesso. Proseguendo ha evidenziato le incongruenze nel comportamento della maggioranza, sia in sede di capigruppo, sia in Consiglio.
"Se è vero che che senza l'elezione del presidente non si possa fare il Consiglio, la maggioranza e il sindaco non spiegano come mai nella scorsa capigruppo hanno accettato un ordine del giorno che vedeva l'elezione del presidente come ultimo punto. Come avremmo fatto a svolgerli?" si è chiesto Palombo. E non basta: "come mai dopo la non avvenuta elezione del presidente, il sindaco ha dato seguito alle sue comunicazioni sulla nuova giunta?". Un fatto, questo evidenziato su Monteneronotizie giorni fa: se i lavori non potevano proseguire non essendo riuscita l'elezione per mancato quorum in prima votazione, perché è stato dapprima discusso il secondo ordine del giorno (le comunicazioni sulla giunta, appunto) e solo dopo la maggioranza ha abbandonato l'aula? Non avrebbe dovuto farlo subito dopo la mancata elezione, se il vice non aveva i titoli per continuare?
Ciò che per il consigliere di minoranza significa che "il Consiglio poteva andare avanti con il vicepresidente" e per questo "la scelta di abbandonare i lavori è una scelta esclusivamente politica", altro che regolamenti non rispettati, in sintesi.
Durante la riunione dei capigruppo, inoltre, l'altra grande questione dopo il Consiglio choc: il numero legale dopo l'abbandono c'era o meno? Palombo ha ricordato di aver più volte chiesto la verifica del numero a chi è deputato a controllare lo stesso, vale a dire il segretario comunale. Solo dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito "siamo rimasti a svolgere i lavori del Consiglio comunale". Ma al tempo stesso ha sottolineato come ci sia "un quadro per nulla chiaro", in riferimento alla normativa (Testo unico, statuto e regolamento comunali). Da qui la proposta di risolvere la disputa prima della prossima riunione.
In chiusura la netta presa di posizione riguardo alle accuse di condotta illegittima dei consiglieri rimasti in aula venerdì scorso. "Ci sono gravi accuse a tutti i consiglieri rimasti in Consiglio comunale, non solo al vicepresidente Monturano. Si arriva infatti a dire che ci sono responsabilità individuali che rendono nulla la già insignificante attività svolta contra legem". Il riferimento di Nicola Palombo è alla nota protocollata da sei consiglieri di maggioranza, sindaca esclusa, il giorno dopo il Consiglio. "Si dice che gli scriventi faranno valere nelle opportune sedi le loro ragioni – ha continuato il consigliere del gruppo Misto -, mentre rimettono al sindaco le valutazioni sull'avvio di procedimenti di verifica sull'operato di chi ha favorito condotte illegittime, irregolari o addirittura illecite". Da qui la richiesta alla sindaca, presente alla riunione, "se ha già compiuto passi formali in questo senso (…), in modo da poter essere messo a conoscenza di eventuali iter giudiziari, nei quali provvederemo a difendere l'onorabilità del nostro operato".
Tutto ciò nella riunione dei capigruppo del 14 agosto, in quella di stamane come detto si è arrivati a stabilire che il nuovo Consiglio si terrà il 4 settembre. Da registrare il ritorno di unità di vedute nei due gruppi di minoranza dopo quasi due anni di separazione praticamente su tutto. Se si tratti di qualcosa di facciata, se ragionino già in previsione delle elezioni, se davvero pensino di tornare insieme, difficile dirlo.
Quanto al resto, fra abbandoni, incaponimenti su numero legale, crisi di maggioranza risolti a colpi di palazzo, lo show continua. Se anche nelle aule di Tribunale si vedrà .
Nella foto Nicola Palombo durante il Consiglio comunale choc dell'11 agosto
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