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L'anno vissuto pericolosamente dalla maggioranza

A fine 2022 tutti insieme, oggi spaccati ma si va avanti. Eppure qualche problemino interno c'è e qualcuno spinge Spinozzi per scalzare la Contucci. Nella minoranza alla ricerca di intese larghe?

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MONTENERO DI BISACCIA. Un anno, uno solo, che però vale la perdita di pezzi e la rimodulazione di una maggioranza. Che, tuttavia, funziona ancora. Com'è lo stato di salute dell'amministrazione comunale a fine 2023, il quarto Natale festeggiato da Simona Contucci al comando del paese?
Un anno fa si cominciavano a scaldare i motori per le regionali e la sindaca teneva a precisare che non sarebbe stata della partita. Ci credevano pochi, un pensierino ce l'aveva fatto, ma in quella fine 2022 è uscita allo scoperto: non mi candido. E così poi è andata.
Il resto è storia abbastanza recente, la doppia candidatura a quelle regionali in maggioranza, la spaccatura, l'estromissione di due assessori e la perdita di parte della squadra amministrativa. La quale, di fatto, da quel momento ha un solo numero di vantaggio, però va avanti. Anzi, tolta la corrente facente capo all'ex sindaco Nicola Travaglini, pare che nessun altro possa anche venire in mente di insidiare la leadership della Contucci. Saldamente al comando, con il pieno controllo di giunta e maggioranza. 
Si va avanti fino al 2025 o 2026, perché ancora non si sa se la scadenza autunnale (si è votato a settembre nel 2020 causa Covid) sarà prorogata fino a primavera, così da riallinearla alla consuetudine. Si va avanti, sì, ma va tutto bene? Più o meno sì, ma anche no, dipende.
Malumori e delusioni sono più che percepibili all'interno della maggioranza. Ristabilito il pieno controllo sindacale, in sostanza, pare che siano nati altri mal di pancia, magari inattesi. La giunta cerca di mantenere all'esterno un'immagine coesa, ma i dissapori interni cominciano a trapelare. Non pare un buon segnale. Basti dire che nei due anni e mezzo di contrasti fra la sindaca Contucci e i due assessori travagliniani (Andrea Cardinali e Tania Travaglini), all'esterno usciva ben poco. Eppure litigavano già, si è saputo dopo. Ergo, se i mal di pancia escono, un buon segnale per la maggioranza non pare.
Prima di passare al versante della minoranza, infine, vi è un ultimo elemento da rilevare: la differenza di percezione fra oggi, fine 2023, e tutti i precedenti Natali a guida Contucci. Fino a quello dell'anno scorso nessuno metteva in forse la sua riconferma; dopo le marette interne sfociate infine nella spaccatura qualche vocina si sente. Nulla di particolarmente preoccupante per la titolare della fascia tricolore, ma fino al Natale 2022 non ce n'era traccia. Adesso, accanto a più di qualcuno che in maggioranza annuncia di non volersi ricandidare, c'è chi nella base spinge per un cambio di condottiero. Sembrano voci isolate, ma intanto al vice Claudio Spinozzi c'è chi fa arrivare il cinguettio tentatore di provare a scalzare la sua leader alla prossima scadenza elettorale comunale.
Un qualcosa di impensabile dubitare di chi dovesse ricandidarsi a sindaco, fino a un anno fa, si ripete. Questa la differenza, che non pare da poco.
Passando alla minoranza, va registrata qualche novità, più che altro anticipata da Nicola Palombo. Sperando di ricostituire un fronte largo di centrosinistra, non si sa con quanta realistica convinzione, ha dichiarato in un'intervista a Monteneronotizie di aver avuto un colloquio "importante" con Fabio De Risio. Oltre che da carattere e formazione politica, i due sono stati divisi praticamente su tutto dall'indomani della sconfitta elettorale del 2020. Infine la scissione in due gruppi, gli attacchi reciproci, finanche qualche avance dalla maggioranza quando le cose per essa si sono messe male.
Ne va che il ritrovato dialogo fra De Risio e Palombo può essere considerato un primo viatico per ricostituire un fronte compatto, al fine di ripresentarsi alle prossime elezioni uniti. Chissà, perché i problemi che albergano nello scacchiere progressista montenerese sono anche, e soprattutto, altri. Se è vero che nessuno si sogna di anticipare di due anni il nome del candidato a sindaco, bruciandolo, è anche vero che si naviga a vista e non c'è ancora un personaggio da spendere. È quanto trapela dalle varie correnti, partitiche e civiche, che vorrebbero scalzare l'attuale maggioranza dal municipio. Molto semplicemente, non sanno chi proporre. Ciò che è stato il loro gap anche nelle passate consultazioni, poi perse. Erano riusciti a ricomporre il centrosinistra dopo anni di lotte interne, ma la candidatura a sindaco è stata trovata all'ultimo momento: Fabio De Risio. E tutti riconoscono che questo ritardo è stato un handicap. Chissà stavolta.
Ma la domanda ne fa nascere anche, ancora un'altra. Il centrosinistra può e vuole provare a rovesciare l'attuale potere comunale da solo o integrando una parte degli avversari? È sempre Nicola Palombo a dare una risposta, attraverso l'ultima intervista rilasciata a Monteneronotizie alcuni giorni fa. "Si può dialogare sui temi" con quelle che ha definito alcune "buone professionalità", riferendosi agli avversari di maggioranza, costruendo "un progetto per Montenero". In altre parole "aprire un grande cantiere (…) più largo del classico centrosinistra (…)". Infine la chiara indicazione di poter aprire questo dialogo "anche con qualche pezzo della maggioranza".
Si vedrà. Significherebbe scegliere non la contrapposizione netta con rovesciamento di maggioranza stile assalto al Palazzo, bensì la strada più sottile, più "politichese", dell'intesa anche con altre forze politiche, anche in parte avversarie fino a poco prima. 
Spontaneo chiedersi come siano cambiate a Montenero le maggioranze nel corso dei decenni: cambio netto con vittoria elettorale oppure mutazioni più soft con innesti del precedente sistema di potere? Taglio deciso col passato oppure continuità, sebbene solo in parte? L'argomento sarà approfondito a breve su Monteneronotizie.
Nella foto Claudio Spinozzi e Simona Contucci
Aggiornamento:
La replica di Spinozzi: mai pensato di scalzare la sindaca Contucci (27/12/2023)

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