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Alle europee a Montenero vince la corrente minoritaria della maggioranza, debacle Lega

Fratelli d'Italia al 33 per cento, staccato il partito leghista sostenuto da gran parte dell'amministrazione comunale. Nicola Travaglini gongola

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Il primo dato è che a votare ci sono andati ancor meno dell'ultima volta, ma questo era prevedibile. Il secondo è che vince Fratelli d'Italia, e anche questo lo era. Il terzo è che la Lega arriva staccata persino da Partito democratico e Movimento 5 stelle: in questo caso il risultato fa fare qualche riflessione sull'agone politico locale.
Alle elezioni europee sono andati a votare poco meno di 1800 monteneresi, pari al 31,23 per cento degli aventi diritto. Meno di cinque anni fa, quando la percentuale era del 42 per cento, meno di tanti altri centri dove insieme alla scheda arancione era consegnata quella ben più "appetibile" delle comunali. Qui no, tanto che non era difficile incontrare persone che ammettevano candidamente di non essere per niente interessate a un voto sentito così lontano, come eleggere gli europarlamentari che andranno a Bruxelles.
Ma tornati nel più piccolo ambito montenerese, qualcosa dopo gli scrutini avvenuti stanotte si riverbera anche sulla politica locale, sull'amministrazione, sulle sue divisioni. Scontata l'affermazione di Fratelli d'Italia (549 voti, 32,91%), ma non altrettanto che la Lega prendesse così pochi voti (225, 13,49%). Certo non perché Montenero di Bisaccia sia diventato improvvisamente un avamposto meridionale di Matteo Salvini, ma in lista c'era il candidato molisano Aldo Patriciello. E questi era sostenuto da buona parte della maggioranza consiliare. Non hanno fatto campagna elettorale, l'europarlamentare di Venafro nemmeno si è visto da queste parti, nessun comizio, eppure quel risultato è lì. Lega staccata da Fratelli d'Italia di oltre il doppio dei voti. Fdi ha a Montenero due rappresentanti con incarichi di partito a livello provinciale e regionale: Tania Travaglini, consigliera comunale ex di maggioranza, e Nicola Travaglini, ex sindaco. Anche loro non hanno fatto propaganda granché, ma il risultato è per loro ben più felice che per la loro ex maggioranza. La Travaglini è stata infatti estromessa dalla giunta l'anno scorso, dopo una resa dei conti interna. 
Per quel che può contare, considerando l'effetto traino della premier Giorgia Meloni che in quel partito milita, è a Montenero un risultato che dopo le regionali dell'anno scorso di nuovo premia la corrente minoritaria (molto minoritaria) in maggioranza. Ragionevole supporre che per Nicola Travaglini quello di stamattina sia stato un risveglio più piacevole rispetto alla sindaca Simona Contucci, con la quale è ai ferri corti da ormai un anno.
Non bastasse ciò, la Lega è andata sotto persino a quel che a Montenero resta sia del Partito democratico sia del Movimento 5 stelle. Il candidato molisano Aldo Patriciello ha preso 141 voti Montenero e 101 a Mafalda, per esempio, paese cinque volte più piccolo.
Non è un voto per le comunali, non hanno fatto propaganda, a votare è andata meno della metà degli elettori delle consultazioni locali, eppure il segnale che arriva non è certo positivo per i sette che formano l'attuale maggioranza in Consiglio comunale. Lo dicono i numeri.
Nella foto da sinistra gli ex alleati Nicola Travaglini e Simona Contucci



 

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