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A Petacciato in nove "salvano" il sindaco Antonio Di Pardo. Continua la guerra con Roberto

Verso una soluzione la crisi amministrativa. Ipotizzata anche una giunta con esterni, ipotesi probabilmente sfumata. I papabili: D'Amario, Romandino e Micozzi. Se rispettata la parità di genere

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PETACCIATO. Sostegno al sindaco e continuità amministrativa: questi i due punti discussi nella riunione che ha tenuto la maggioranza consiliare ieri sera. O meglio, una parte della maggioranza, poiché i tre assessori dimissionari non hanno partecipato. L'ultima novità nella crisi amministrativa petacciatese sembra aprire uno spiraglio e allontanare lo spettro delle elezioni anticipate. Inoltre diventa un dato di fatto non solo la rottura fra i due Di Pardo, ma anche che l'ex sindaco e oggi consigliere regionale passa in minoranza, sebbene attraverso i suoi referenti in Consiglio comunale.
Infine si apre il toto assessori: chi sostituirà i tre? Si rispetterà la parità di genere?
Era sabato scorso quando gli assessori Lucia Marchesani, Giuseppe Greco e Federica Capodaglio rassegnavano le dimissioni. Le frizioni in maggioranza diventavano così "ufficiali". Mentre era alle solite indiscrezioni, ben più che fondate, che si affidava il retroscena: a litigare erano anche e soprattutto i due Di Pardo, Roberto e Antonio, ex ed attuale sindaco. Il primo oggi consigliere regionale e al quale i tre assessori dissidenti fanno riferimento da sempre.
Nei giorni scorsi ci sarebbero state riunioni fra i due, tavolo cui avrebbe partecipato anche Nicola Del Re, ex assessore e ora direttore del Consorzio industriale di Termoli. L'intento era trovare una sorta di pacificazione, che però è apparsa subito difficile. Si è vociferato anche di possibilità di nomina di assessori esterni, quindi non eletti in Consiglio comunale. Ciò che ha suscitato più di un mal di pancia e minaccia di altre defezioni in maggioranza.
La riunione di ieri sera sembra confermare che si è arrivati a un accordo: nove consiglieri hanno confermato di rimanere accanto al sindaco Antonio Di Pardo. I loro nomi: Giampiero Lascelandà, Enrico D'Amario, Egidio Di Lena, Gabriele Iurescia, Fabio Berchicci, Valentina Micozzi, Giacomo Piccolo, Ida Romandino, Domenico Di Carlo.
A questo punto il Consiglio comunale richiesto da Enrico D'Amario qualche giorno fa potrebbe servire a presentare la nuova giunta. E sempre D'Amario potrebbe essere in pole per diventare assessore, secondo l'ordine di preferenze ricevute alle comunali di giugno 2024. Resterebbero due nomi e, secondo la parità di genere, dovrebbero essere donne, così come lo erano due dei tre dimissionari. Ne restano solo due nell'attuale maggioranza mutilata: Ida Romandino e Valentina Micozzi. Si vedrà se prenderanno loro il posto delle colleghe robertopardiane.
Il teatro politico alla petacciatese registra così un altro atto, dopo le elezioni senza competizione di giugno, la maggioranza totale che non sembrava poter avere problemi di tenuta, eppure i primi malumori sono arrivati, infine le dimissioni, adesso l'annuncio che si fa avanti senza un pezzo. 
E i due Di Pardo che tornano a guardarsi in cagnesco come tanti anni fa, come alle elezioni anticipate del 2007, dove non erano loro i diretti protagonisti. E su tutto l'assenza assordante di una lista di minoranza: ci fossero stati quattro consiglieri di opposizione avrebbero avuto un ruolo più che determinante nell'attuale crisi alla petacciatese. Perché quattro più tre fa sette, Antonio Di Pardo sarebbe andato sotto in Consiglio. Invece adesso resta e lancia il guanto di sfida al nemico, poi amico adesso di nuovo nemico Roberto. Il teatro in viale Pietravalle.
Nella foto da sinistra Roberto e Antonio Di Pardo al momento della firma per la candidatura a sindaco di quest'ultimo
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