PETACCIATO. L'ultima riunione risale al giorno in cui le dimissioni sono state annunciate, è ragionevole supporre che, si fosse rifatta una giunta, già sarebbe stata convocata. O almeno annunciata. E così le ultime voci che si rincorrono lungo viale Pietravalle e traverse vogliono che la maggioranza sia appesa a un filo. Anzi che l'ex sindaco potrebbe avere già le carte per tirare i piedi al suo successore e non si sa quanto amico, almeno dal 2017 al 2024.
Non sembra esserci ancora una soluzione per la crisi amministrativa che attanaglia Petacciato da quasi due settimane. Dopo le tre dimissioni di tre assessori, l'annuncio che gli altri nove consiglieri sarebbero rimasti accanto al sindaco Antonio Di Pardo, poi subito dopo la defezione di altri due, l'unica certezza pare proprio l'incertezza. E, eventualmente, che un solo nome di assessore è molto probabile: Enrico D'Amario. Per gli altri due non si sa e incombe la norma della parità di genere: il sindaco ne ha solo una ancora con sé, ne occorrono due e sono sull'altro fronte.
Su tutto lo scontro ormai alla luce del sole fra i due Di Pardo: l'attuale sindaco Antonio e l'ex oggi consigliere regionale Roberto.
Come andrà a finire è difficile prevederlo, ma le teorie che circolano, corroborate da indiscrezioni da confermare, sono due. La prima è che il sindaco abbia dalla sua parte sei consiglieri (ne erano dodici fino a quindici giorni fa, essendoci stata una sola lista alle comunali di giugno). Da qui l'esigenza di trovare il settimo, al fine di avere la maggioranza, che sarebbe Enrico D'Amario. Questi avrebbe messo da parte le antiche frizioni con Antonio Di Pardo e sarebbe pronto ad accettare un posto da assessore. Resterebbe comunque sul tavolo il problema di trovare altri due membri di giunta che, per la menzionata parità di genere, dovrebbero essere donne. E ne mancherebbe una fra gli antoniodipardiani. Con questa teoria del sei contro sei e D'Amario battitore libero, il sindaco avrebbe già perso un altro consigliere, passato pertanto alla corte dell'ex Roberto Di Pardo. Tuttavia manterrebbe la maggioranza, per un solo numero, e potrebbe andare avanti, quota rosa permettendo.
Ed è qui che si può passare ad analizzare la seconda teoria che circola.
Questa vuole che il consigliere regionale, che ha ceduto il posto di sindaco all'attuale, abbia dalla sua non solo i cinque che già si sono defilati dalla maggioranza (tre assessori e due consiglieri), ma che sia pronto ad arruolarne altri due, se non tre, al momento antoniodipardiani. Per impallinare Antonio, a Roberto bastano altri due. Si avverasse questa ipotesi significherebbe che nel prossimo Consiglio comunale anziché alla presentazione della nuova giunta si assisterebbe al salto del banco.
In questo ultimo caso si tornerebbe alle urne in primavera, con la probabile divisione dell'attuale (ormai ex) maggioranza in due liste: da una parte Antonio, dall'altra chi farà riferimento a Roberto Di Pardo.
Sono solo ipotesi, tutte da verificare. La certezza è che lo spettacolo nel teatrino politico alla petacciatese continua. Resta da osservare se gli ultimi atti finiranno in farsa o tragedia.
Nella foto da sinistra Antonio e Roberto Di Pardo qualche anno fa
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